Oltre 6mila persone evacuate, la maggior parte delle quali ha perso la casa. 600 gli edifici distrutti e 1.600 le abitazioni in pericolo. 25 chilometri di strade sepolte. Piantagioni, serre, fattorie, aree industriali e altri impianti produttivi distrutti. Ogni giorno si fa la conta dei danni alle infrastrutture. Una cosa è certa: ci vorranno anni per riprendersi da questa tragedia. A fare il punto da La Palma della situazione del vulcano Cumbre Vieja è José Luis Cámara, del dipartimento comunicazione della Caritas diocesana di Tenerife. “Sono a La Palma da domenica con il gruppo tecnico della Caritas diocesana di Tenerife”, dice. “In questo momento Caritas non sta lavorando direttamente nella emergenza. La situazione sta evolvendo rapidamente e sul posto sono intervenute altre entità del governo spagnolo e delle autorità locali. Quello che noi invece stiamo facendo è pianificare il nostro lavoro a medio e lungo termine”. La Caritas sta puntando ad aiutare soprattutto le persone evacuate. “Stiamo parlando – dice Cámara – di più di 6mila persone colpite, famiglie intere che sono dovute evacuare, altre che hanno perso la casa. Molti sono alloggiati negli hotel, altri in case di familiari. Anche alcuni volontari della Caritas hanno perso la casa. Si tratterà quindi di lavorare per loro. E stiamo cercando quindi di capire come canalizzare gli aiuti, facendo sopralluoghi e riunioni”.
Sul posto, domenica, si è recato anche il presidente di Cáritas Española, Manuel Bretón che ha parlato direttamente con i volontari per fare il punto della situazione sull’isola e per coordinare gli interventi. “Le eruzioni stanno ancora continuando”, dice José Luis Cámara, “e ogni giorno è un’avventura nuova”. “La gente qui di La Palma vive questa emergenza con molta paura, incertezza perché si stanno producendo in continuazione terremoti e colate di lava liquida. Si è poi alzata una nube tossica di gas, cenere e lapilli che sta colpendo l’isola e la popolazione. Ma dentro a tutte queste difficoltà, stiamo anche registrando una corrente di solidarietà importante. Si è mobilitata moltissima gente, non solo da parte delle altre isole delle Canarie ma da tutto il mondo. Caritas ha lanciato una campagna per l’emergenza e stiamo lavorando in maniera coordinata con Caritas Spagnola, Caritas Europa e Caritas Internationalis”.
Simbolo dell’emergenza è la chiesa di Todoque, risucchiata dalla lava. Padre Alberto Hernandez, parroco della Cappella di San Pio X della Palma, è riuscito a salvare con l’aiuto di un parrocchiano, il Santissimo Sacramento, il tabernacolo e qualche altra reliquia della chiesa di San Pío X de Todoque, la parrocchia che pochi giorni fa è stata ripresa da tutti i media dopo essere stata inghiottita da lava. “L’edificio è andato perduto, ma l’importante sono le persone, la comunità. Andremo avanti nonostante le difficoltà che sorgeranno”, ha detto commosso padre Alberto durante l’incontro degli operatori Caritas con il presidente della Caritas Española, Manuel Breton. Da La Palma, infine, fanno sapere che la Caritas diocesana de Tenerife ha lanciato la campagna “Ogni gesto conta” di emergenza e solidarietà con l’isola di La Palma per canalizzare il sostegno dei cittadini alla popolazione.