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Mons. Grusas è il nuovo presidente del Ccee: “Ci si salva insieme e di questo messaggio l’Europa ha grande bisogno””

Chiesa “in dialogo e in cammino con il mondo”, “solo così si possono affrontare le sfide”. Sono le prime dichiarazioni alla stampa rilasciate dal nuovo presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, mons. Gintaras Linas Grušas, arcivescovo di Vilnius. Ad eleggerlo sono stati i presidenti delle Conferenze episcopali europee riuniti in questi giorni a Roma in assemblea plenaria. Sono stati nominati anche i due vicepresidenti: sono il card. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Comece, e mons. Ladislav Német, presidente della Conferenza episcopale internazionale dei SS. Cirillo e Metodio che ha sede a Belgrado. Papa Francesco – hanno detto alla Ccee – è stato subito informato delle nomine ed ha fatto gli auguri alla nuova presidenza

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Dialogo” e “cammino”. Sono le prime due parole per la Chiesa in Europa pronunciate in una dichiarazione alla stampa dal nuovo presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, mons. Gintaras Linas Grušas, arcivescovo di Vilnius. Ad eleggerlo sono stati i presidenti delle Conferenze episcopali europee riuniti in questi giorni a Roma in assemblea plenaria. Sono stati nominati anche i due vicepresidenti: sono mons. Ladislav Német, presidente della Conferenza episcopale internazionale dei SS. Cirillo e Metodio che ha sede a Belgrado, e il card. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Comece. Papa Francesco – hanno detto alla Ccee – è stato subito informato delle nomine ed ha fatto gli auguri alla nuova presidenza.

La pandemia, la povertà diffusa, la crisi ecologica. “Non possiamo guardare a queste sfide – ha detto mons. Grušas – come se fossero un problema esclusivamente europeo. Sono sfide mondiali che chiedono di essere affrontare in dialogo con le varie nazioni sia in Europa che nel mondo”. Riuniti in plenaria, i presidenti delle Conferenze episcopali si sono confrontati in questi giorni con le diverse realtà ed esperienze vissute nei loro Paesi. “Abbiamo parlato molto delle varie sfide dell’Europa ma abbiamo parlato di cammino. Abbiamo sottolineato la necessità di camminare insieme, con i vescovi, il popolo, i paesi. Questo viaggio ha 50 anni di storia ma si sente l’esigenza di avviare una tappa nuova”. E parlando di futuro prossimo, ha aggiunto: “I primi due anni ci vedranno impegnati nel passaggio sinodale. Il Papa ci ha invitato ad entrare nel processo sinodale, non solo come chiese locali e chiese nazionali ma anche come Ccee, come continente, e insieme a tutta la chiesa universale”. Nella nuova presidenza c’è anche il cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione Europea. “Comece e Ccee – ha sottolineato mons. Grušas – lavoreranno sempre più insieme, come d’altronde è la direzione degli ultimi cinque anni”. Il card. Jean-Claude Hollerich ha ricordato uno degli appuntamenti del prossimo anno a cui sta lavorando la Comece: le giornate sociali a marzo 2022 a Bratislava. “E’ bene – ha detto – che ci sia una collaborazione tra Ccee e Comece. Dopo la pandemia, la povertà si è diffusa ed è una sfida per tutta la Chiesa”.

“Ci si salva insieme, e di questo messaggio l’Europa ha grande bisogno”. I vescovi hanno rivolto un messaggio all’Europa nel cinquantesimo della sua Istituzione dal titolo “Camminiamo insieme”. “Le sfide dei tempi, come la difficoltà di dialogare, la diffidenza nell’incontro con l’altro, la cultura materialista dominante, incalzano sia la fede cristiana che la religione, e in genere la civiltà umana. Non dobbiamo temere ma essere uniti, e noi – come Pastori e Cittadini – camminiamo con voi, singoli, famiglie, Popoli, Nazioni, per essere servitori della vostra gioia”. “O Genti che ci ascoltate, la nostra voce non è potente, ma porta l’eco dei secoli: ha un solo nome da annunciare sui tetti di ogni dove, Gesù Cristo. Egli è la vera speranza dell’Europa poiché è la verità, e solo la verità rende liberi”. “Il Santo Padre Francesco – scrivono ancora i vescovi – non cessa di ricordare che ci si salva insieme, e di questo messaggio l’Europa ha grande bisogno”. “Nessuno tema il Vangelo di Gesù: esso ci parla dell’uomo e di Dio, garante della dignità umana, ricorda che nessuno è solo né deve esserlo, che i più deboli devono avere uno sguardo preferenziale. Ricorda che non esiste libertà senza l’altro, né progresso, poiché ognuno è un bene per tutti: persone, famiglie e Stati”. “Con voi alziamo lo sguardo avanti, lontano, per non perdere la strada e non fermarci nei rivoli della storia. Insieme si vede meglio e si cammina umili verso orizzonti di luce e di pace”.

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