“È dentro le azioni di ogni giorno che possiamo trovare la bellezza e la bontà: perché queste due parole hanno, in particolare per noi cristiani, una radice comune”. Così Erica Mastrociani, consigliere di Presidenza Acli con delega alla cultura, studi, ricerche e formazione, ha introdotto la 53ma edizione dell’Incontro nazionale di studi che si è aperta ieri al Corviale di Roma. Dopo i saluti istituzionali della presidente delle Acli di Roma Lidia Borzì e quelle del presidente Acli Lazio, Graziano Sciarra, è intervenuto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che ha ringraziato “le Acli di essere venute qui perché Corviale è un modello incredibile per dire che con il coraggio fondato sulla speranza si possono davvero cambiare le cose”. Il vicepresidente Antonio Russo ha rilanciato sulla necessità di “un cambio di paradigma della cura rinforzando con maggiore decisione il welfare sociale immaginando il sociosanitario come un ambito delle comunità” e poi ha dato la parola al sottosegretario Bruno Tabacci che ha sottolineato come “il Terzo settore possa giocare un ruolo fondamentale nel sostegno a chi si trova in difficoltà e il Governo sta dando risorse in questo senso. Non mi stupisco della crescita del 6% per il 2021 annunciata da Draghi e neanche del +4% previsto per il prossimo anno, ma dico che noi abbiamo la capacità per rendere questa crescita strutturale”.
Dopo gli interventi istituzionali si è tenuta la relazione del presidente di Symbola, Ermete Realacci, con una relazione sulla bellezza come “collante per far ripartire l’Italia, un Paese che più degli altri avrà da dire qualcosa in un’economia più a misura d’uomo come quella che si prefigura in questo post pandemia”. La teologa Serena Noceti ha sottolineato come “la bellezza della Chiesa è una bellezza che deve essere inquieta e che deve guardare alla persona, alla libertà e al pluralismo per creare comunità belle”. Nella tavola rotonda finale i rappresentanti di alcune associazioni attive a Corviale hanno portato la loro esperienze e soprattutto raccontato un quartiere molto più vivo e vero di come tanti pregiudizi ancora oggi lo descrivono. La giornata si è conclusa presso la parrocchia di San Paolo alla Croce con un momento di preghiera guidato dal parroco di Corviale, don Roberto Cassano.