Alla vigilia del vertice Onu sui sistemi alimentari che si terrà domani, 23 settembre, la Confederazione Caritas esorta “a mettere la dignità della persona umana, e non gli interessi privati, al centro di tutte le politiche alimentari”. Caritas internationalis fa appello “affinché tutte le discussioni e le decisioni relative ai sistemi alimentari avvengano all’interno di istituzioni esistenti, legittime, multilaterali, basate sui diritti umani – come il Comitato Onu per la sicurezza alimentare mondiale – e che includano le comunità locali”. Al contrario, gli agricoltori di piccola scala in Paesi quali l’Uganda lamentano che il dibattito del vertice sui sistemi alimentari “sia stato lasciato alle multinazionali e alle grandi imprese”. Le organizzazioni Caritas esprimono anche “grave preoccupazione” perché gli annunciati “percorsi nazionali di trasformazione” non hanno finora offerto le garanzie necessarie di un’effettiva partecipazione e legittimità. Caritas internationalis chiede quindi ai leader mondiali e ai decisori politici di “ascoltare finalmente il grido della terra e il grido dei poveri” e “trasformare i sistemi alimentari in modo olistico, affrontando le cause profonde dell’insicurezza alimentare e favorendo l’inclusione e la partecipazione delle persone maggiormente interessate e vulnerabili, come i piccoli agricoltori, negli spazi legittimi; preservare e incentivare i sistemi alimentari locali, investendo urgentemente nell’agricoltura di comunità, promuovendo i mercati locali e adottando un modello di economia circolare per l’intera catena del valore alimentare; investire nell’agroecologia quale pilastro portante dei sistemi alimentari attraverso programmi pubblici adeguatamente finanziati”.