Le violenze e la vendetta di dell’esercito birmano si abbattono sui civili innocenti in tutto il territorio della nazione. Come riferito oggi da Fides, il 18 settembre, la città di Thang Tlang, una delle nove cittadine dello Stato birmano di Chin, nella parte occidentale del Myanmar, è stata data alle fiamme dall’esercito del Myanmar. L’80% dei circa diecimila residenti è fuggito nelle foreste, nei villaggi vicini o verso il confine indiano. “Non dimenticheremo mai questa tragedia”, affermano i residenti della cittadina che si trova nel territorio della diocesi cattolica di Hakha. Cung Biah Hum, pastore cristiano di confessione battista, che cercava di domare le fiamme, è stato colpito a morte. Il pastore battista, mentre si adoperava per spegnere gli incendi, pregava il Signore perché mandasse forti piogge sulla città. È stato ucciso in quel frangente, mentre pronunciava preghiere. Come conferma a Fides la Chin Baptist Convention (Cbc), il pastore, che guidava la Thantlang Centenial Baptist Church (Tcbc), è morto cercando di salvare la città, mentre l’esercito compiva atti crudeli, creando migliaia di sfollati. I militari, afferma la Cbc, hanno anche tagliato il dito del pastore per estrarre il suo anello d’oro, derubandolo del cellulare e dell’orologio. Negli ultimi giorni più di dieci villaggi sono stati bruciati dai militari che si comportano in modo violento e crudele verso i civili birmani. Padre David Hmung, sacerdote locale, definisce queste azioni “disumane e codarde”. Dietro tali atti c’è la vendetta orchestrata dall’esercito, organizzata dopo che le milizie della resistenza hanno attaccato il campo militare nel villaggio di Lung Ker vicino al confine con l’India, nella prima settimana di settembre, uccidendo 15 soldati. Tra le violenza compite da Tatmadaw (l’esercito regolare birmano), una donna cattolica, Mary Win, parrocchiana della chiesa cattolica del Sacro Cuore della città di Hmaw Bi, nell’arcidiocesi di Yangon, ha raccontato a Fides che il 14 settembre scorso i militari e le forze di polizia si sono introdotte con violenza nel complesso della Chiesa cattolica nella città di Hmawbi. Fermato un giovane che era all’interno. Parlando a Fides, padre Dominic Teal, sacerdote della diocesi, ha condannato questa azione violenta dicendo che i soldati dovrebbero “rispettare il luogo sacro della Chiesa e dovrebbero trattenersi nell’attaccare civili e sacerdoti disarmati”.