I cittadini della Repubblica di San Marino sono invitati, domenica 26 settembre, a partecipare ad un referendum il cui quesito recita quanto segue: “Volete che sia consentito alla donna di interrompere volontariamente la gravidanza entro la dodicesima settimana di gestazione, e anche successivamente se vi sia pericolo per la vita della donna o se vi siano anomalie e malformazioni del feto che comportino grave rischio per la salute fisica o psicologica della donna?”. A tale riguardo il presidente della Fafce, Vincenzo Bassi, fa notare che “come Federazione europea delle associazioni familiari cattoliche, non possiamo ignorare l’alto valore simbolico, ma anche politico e giuridico che tale referendum rappresenta, non solo per la più antica repubblica, ma anche per l’Europa e per il mondo intero. Come europei, prima ancora che come cristiani, abbiamo una responsabilità nel riconoscere la ricchezza dell’attuale legge sammarinese e nel difenderla, a partire da politiche che vadano incontro alla solitudine delle famiglie e di tante donne che si trovano in difficoltà. La maternità, pur nelle tante ed innegabili complessità, resterà sempre una gioiosa responsabilità. Noi dobbiamo sostenere la consapevolezza di questa responsabilità e non certamente negarla”.