“I Rom sono dei fratelli nostri: dobbiamo accoglierli, essergli vicino come fanno i salesiani a Bratislava”. È l’invito e l’omaggio, a braccio, del Papa, che nella catechesi di oggi in Aula Paolo VI ha ripercorso le tappe del suo viaggio apostolico a Bratislava e in Slovacchia. “È stato commovente condividere la festa della comunità Rom: una festa semplice, che sapeva di Vangelo”, ha raccontato Francesco a proposito della visita alla comunità Rom “e a quanti si impegnano con loro per un cammino di fraternità e di inclusione”. “Questa speranza si realizza, si fa concreta solo se declinata con un’altra parola: insieme”, ha assicurato il Papa: “La speranza mai delude, ma la speranza mai va da sola. A Budapest e in Slovacchia ci siamo trovati insieme con i diversi riti della Chiesa Cattolica, insieme con i fratelli di altre confessioni cristiane, insieme con i fratelli ebrei, insieme con i credenti di altre religioni, insieme con i più deboli. Questa è la strada, perché il futuro sarà di speranza se sarà insieme, non da soli”. Infine, Francesco ha rinnovato il suo “grazie” ai vescovi e alle autorità civili, “al presidente dell’Ungheria e alla presidente della Slovacchia; a tutti i collaboratori nell’organizzazione, ai tanti volontari, a ciascuno di quanti hanno pregato”.