Da diverse settimane i team di Intersos presenti a Foggia portano avanti attività di informazione, raccolta di nominativi e mediazione linguistico-culturale per favorire la vaccinazione della popolazione che vive nei ghetti della Capitanata, in collaborazione con la Asl di Foggia, che, dai primi di agosto, ha avviato una campagna finalizzata a includere nella vaccinazione la popolazione straniera residente nell’area.
Dall’inizio della campagna al 9 settembre, “sono circa 3.500 le persone straniere vaccinate nell’Hub Fiera, un risultato importante in pochi giorni di attività che si spera possa allargarsi alla totalità della popolazione presente negli insediamenti, circa 6.000 persone in questo periodo dell’anno”.
“Già dopo le prime settimane le informazioni hanno iniziato a circolare in modo autonomo tra le persone, tanto che molti si presentano ora spontaneamente all’Hub vaccinale – racconta Daniela Zitarosa, responsabile dei progetti di Intersos in Puglia –. Le persone senza documenti che arrivano all’Hub, inoltre, hanno la possibilità di richiedere in loco il codice Stp e questo rappresenta chiaramente un’ulteriore tutela, oltre che un primo passo in direzione di meccanismi che puntino realmente a includere tutti nel Sistema sanitario”.
Il supporto di Intersos alla campagna vaccinale si svolge sia negli insediamenti informali, dove gli operatori informano i residenti, raccolgono i nominativi delle persone intenzionate a vaccinarsi, comunicandoli poi alla Asl, e assistono le persone nella compilazione dell’informativa, sia all’interno dell’Hub Fiera dove offre un servizio di mediazione linguistico- culturale durante la delicata fase di anamnesi e di gestire le file di persone prenotate e non.
“Vaccinare tutti, anche e soprattutto le persone che hanno più difficoltà ad accedere al Sistema sanitario nazionale è fondamentale per proteggere tutti dal Covid-19. Includere anche le fasce di popolazione straniera, infatti, è cruciale per bloccare la diffusione del virus, così come ribadito anche dallo stesso commissario straordinario per l’emergenza in una recente circolare del 24 agosto, che chiede alle Regioni di intensificare l’inclusione nella campagna vaccinale delle persone sprovviste di documenti”, evidenzia una nota.
Oltre alle attività di supporto alla campagna vaccinale, Intersos continua a portare avanti le proprie attività di medicina di prossimità attraverso visite mediche negli insediamenti informali e porta avanti, dall’inizio dell’emergenza a marzo 2020, le attività di prevenzione e gestione di casi positivi al Covid-19 negli insediamenti, seguendo l’isolamento delle persone e il contact tracing.
Le attività di Intersos di supporto alla campagna vaccinale sono possibili anche grazie al progetto “Su.Pr.Eme. Italia – Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle 5 Regioni meno sviluppate”, finanziato da fondi Fami emergenziali della Commissione europea.