“Trovare nuovi alfabeti per annunciare la fede”. È questo, per il Papa, “il compito più urgente della Chiesa” non solo in Slovacchia, ma “presso i popoli dell’Europa”. Incontrando i vescovi nella cattedrale di San Martino Bratislava, Francesco ha citato la lezione di Cirillo e Metodio, che “percorsero insieme questa parte del continente europeo e, ardenti di passione per l’annuncio del Vangelo, arrivarono a inventare un nuovo alfabeto per la traduzione della Bibbia, dei testi liturgici e della dottrina cristiana”. “Abbiamo sullo sfondo una ricca tradizione cristiana, ma per la vita di molte persone, oggi, essa rimane nel ricordo di un passato che non parla più e non orienta più le scelte dell’esistenza”, l’analisi del Papa, secondo il quale “dinanzi allo smarrimento del senso di Dio e della gioia della fede non giova lamentarsi, trincerarsi in un cattolicesimo difensivo, giudicare e accusare il mondo cattivo; serve la creatività del Vangelo”, che “non è chiuso, è ancora vigente”. “Davanti a una generazione che non ci crede, che ha perso il senso della fede o l’ha ridota ad abitudine o cultura più o meno accettabile, cerchiamo di aprire un buco, siamo creativi”, l’appello a braccio: “Che bello quando sappiamo trovare vie, modi e linguaggi nuovi per annunciare il Vangelo! Noi possiamo aiutare con la creatività umana, ma il grande creativo è lo Spirito Santo, è lui che ci spinge ad essere creativi”.