La Conferenza episcopale del Perù ha diffuso ieri un messaggio in occasione della Giornata nazionale della Famiglia, esprimendo la sua vicinanza e la sua benedizione “a tutte le famiglie del nostro Paese”. I vescovi hanno riconosciuto “l’enorme sacrificio che migliaia di famiglie stanno facendo per far fronte alle condizioni che la pandemia ci ha imposto, sia sul piano sanitario, sia su quello economico e sociale”.
In particolare, molte famiglie “hanno perso improvvisamente alcuni dei loro membri, ma sono riuscite a superare questo momento, per garantire il futuro di bambini, adolescenti e giovani, gli orfani della pandemia, perché la speranza vince sempre sulla morte”. Va ricordato che il Perù, con quasi 200mila vittime, è il Paese al mondo con il più alto tasso di decessi in relazione alla popolazione. A questo si aggiungono “la situazione della disoccupazione, l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari di base e il ritardo nel rientro in aula, tre aspetti che colpiscono duramente le famiglie”.
Un altro grave problema del Paese, segnalano i vescovi peruviani, è la violenza sulle donne. Da gennaio a oggi sono scomparse più di 3.400 donne. “Questa situazione merita un’attenzione urgente a tutti i livelli: educazione domestica, campagne di sensibilizzazione nazionali, nonché la gestione delle denunce da parte dei tutti gli organismi statali”, si legge nella nota, che conclude: “Basta violenza contro le donne o contro qualsiasi membro della famiglia! Mai più desaparecidas!”.