“Mentre su vari fronti continuano lotte per la supremazia, questo Paese riaffermi il suo messaggio di integrazione e di pace, e l’Europa si distingua per una solidarietà che, valicandone i confini, possa riportarla al centro della storia”. È l’appello del Papa, contenuto nel secondo discorso in terra slovacca, pronunciato nel giardino presenziale di Bratislava per l’incontro con le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico. “La storia slovacca è segnata indelebilmente dalla fede”, l’analisi di Francesco: “ Auspico che essa aiuti ad alimentare in modo connaturale propositi e sentimenti di fraternità. Potete attingerli dalle grandiose vite dei santi fratelli Cirillo e Metodio. Essi hanno diffuso il Vangelo quando i cristiani del continente erano uniti; e oggi ancora essi uniscono le Confessioni di questa terra. Si riconoscevano di tutti e cercavano la comunione con tutti: slavi, greci e latini. La solidità della loro fede si traduceva così in una spontanea apertura. È un’eredità che siete chiamati a raccogliere, per essere anche in questo tempo un segno di unità”.