La Refugee support platform (Par) è disponibile ad accogliere persone provenienti dall’Afghanistan. Il governo talebano, infatti, affermano dall’agenzia umanitaria portoghese, “non garantirà i diritti fondamentali”. “Secondo noi, il governo talebano non garantirà in alcun modo i diritti fondamentali e imporrà un regime oppressivo e ingiusto – afferma all’agenzia Ecclesia, André Costa Jorge, coordinatore del Par –. Ciò che vogliamo è che queste persone a rischio, soprattutto donne e attivisti politici, possano avere la protezione e la dignità che meritano e di cui hanno bisogno”. Il Par, per questo motivo, è in contatto con le autorità portoghesi, in particolare con il ministero degli Affari esteri. “Da parte della società civile, delle organizzazioni della Chiesa cattolica in Portogallo, faremo di tutto affinché le persone ritrovino qui da noi la normalità il più rapidamente possibile”, ha detto Costa Jorge. La Par finora ha raccolto oltre 100 persone interessate a partecipare all’accoglienza dei rifugiati dall’Afghanistan. Ma l’invito è rivolto a tutti i cittadini, istituzioni, congregazioni e organizzazioni religiose. Dalle testimonianze delle prime famiglie afghane giunte in Portogallo arrivano attestati di “gratitudine per ciò che ha fatto il Paese lusitano”, in particolare i soldati che li hanno aiutati a lasciare il Paese. Preoccupazione, invece, resta per i loro parenti che sono ancora nel Paese asiatico. “La rete familiare in Afghanistan – spiega Costa Jorge – è il fondamento delle comunità, le famiglie si allargano, le persone vivono in comunità e si basano su reti familiari. Il fatto che la famiglia possa salvarsi non è il sollievo assoluto. Le persone sono felici di essere al sicuro ma sono molto preoccupate per tutti gli altri parenti che non hanno possibilità, almeno immediatamente, di andarsene”. Per il prossimo futuro la Par sta predisponendo un percorso di integrazione e di autonomia così da consentire una veloce stabilizzazione delle persone giunte in Portogallo.