“State attenti davanti alle rigidità che ci propongono, perché dietro la rigidità c’è qualcosa di brutto, non c’è lo spirito di Dio”. E’ il monito a braccio del Papa, che ha concluso la catechesi dell’udienza di oggi facendo notare, sempre fuori testo, che “sempre nella storia, anche oggi, succedono cose che assomigliano a quello che è successo ai Galati. Anche oggi ci vengono a dissacrare le orecchie, c’è qualcuno che dice che no, la santità è in questi precetti, in queste cose, ‘dovete fare questo’, e ci portano davanti una religiosità rigida, che ci toglie quella libertà dello Spirito che ci dà la redenzione di Cristo”. “La Lettera ai Galati ci aiuterà a non ascoltare queste proposte un pò fondamentaliste che ci portano indietro nella nostra vocazione spirituale”, ha assicurato Francesco: “È quanto l’Apostolo ribadisce ai Galati ricordando che il Padre ‘dona con abbondanza lo Spirito e opera miracoli in mezzo a voi’. Parla al presente – ‘dona’, ‘opera’ – non al passato. Perché, nonostante tutte le difficoltà che noi possiamo porre alla sua azione, Dio non ci abbandona ma rimane con noi col suo amore misericordioso”. “Dio sempre è vicino a noi con la sua bontà”, ha concluso il Papa ancora a braccio: “E’ come quel padre che tutti i giorni saliva sul terrazzo per veder se tornava il figlio. L’amore del Padre non si stacca da noi”. “Domandiamo la saggezza di accorgerci sempre di questa realtà”, l’invito finale, insieme a quello di non seguire “una vita di ascesi artificiale. L’ascesi è necessaria, ma l’ascesi saggia, non artificiale”.