Sessantasei persone decedute in incidenti nel giro di pochi giorni, da venerdì a ieri. È accaduto in Perù. Il fatto più grave, per quanto riguarda il bilancio delle vittime. Ieri il capovolgimento di un autobus, avvenuto al chilometro 72 dell’Autostrada Centrale, nei pressi di Matucana (regione di Lima), ha causato la morte di almeno 29 persone. Il mezzo a due piani, della compagnia Len Express, è precipitato in un burrone di 200 metri. Alcuni sopravvissuti hanno parlato di eccessiva velocità, ma sono in corso accertamenti. In ogni caso, è nota la pericolosità della viabilità interna peruviana e della zona andina in genere.
Domenica 29 due barche si erano scontrate nel fiume Huallaga, nei pressi di Yurimaguas (regione di Loreto) nell’Amazzonia peruviana, causando la morte di 21 persone. In precedenza, venerdì 27 agosto, si era verificato un altro capovolgimento di autobus, al confine tra Cusco e Apurímac, con la morte di 16 lavoratori della compagnia mineraria di Las Bambas.
Di fronte a questi tragici episodi, la Conferenza episcopale peruviana (Cep) ieri ha diffuso una nota firmata dal presidente, mons. Miguel Cabrejos, nella quale si esprimono le “più sentite condoglianze” ai familiari delle vittime e la vicinanza ai numerosi feriti, oltre che la preghiera per coloro che hanno perso la vita.