Coronavirus Covid-19: Oms e Wcc, solo in 10 Paesi del mondo sono stati fino ad oggi somministrati il 75% dei 5 miliardi di dosi di vaccini

30 August 2021, Geneva, Switzerland: High-level dialogue on urgent efforts by leading non-governmental organizations to sustain a global, multinational dialogue and cooperation amid the COVID-19 pandemic — hosted by The Foundation Dialogue for Peace, and convening representatives from the World Council of Churches (WCC), Muslim World League, World Health Organization and International Federation of Red Cross and Red Crescent Societies.

Nel mondo sono stati somministrati ad oggi più di 5 miliardi di dosi di vaccini anti-Covid, ma il 75% di questi 5 miliardi di dosi è stato usato solo da 10 Paesi. Se prendiamo l’Africa come esempio, la copertura vaccinale della popolazione è minore al 2% mentre in altri Paesi la copertura oggi è arrivata al 60%. È il “grido d’allarme” lanciato ieri sera dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus, intervenendo a Ginevra ad una conferenza su “Covid-19 e le conseguenze per la cooperazione multilaterale globale”, alla quale hanno preso la parola anche Muhammad Bin Abulkarim Al-Issa, segretario generale della Lega musulmana mondiale, Jagan Chapagain, segretario generale della Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, Børge Brende, presidente del World Economic Forum, e il rev. Ioan Sauca, segretario generale ad interim del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc). “Questo virus – ha detto il direttore generale dell’Oms – ha ampiamente dimostrato l’importanza della solidarietà globale. Nessuna singola organizzazione o singola nazione può rispondere da sola a questa crisi. Come ha detto Kofi Annan, il Covid-19 è un problema senza passaporto che colpisce persone di tutti Paesi”. Risulta pertanto sempre più chiaro come l’unilateralismo sia “una minaccia per il nostro mondo”. Tedros Adhanom Ghebreyesus ha quindi ricordato gli obiettivi che l’Organizzazione mondiale della sanità si è data e cioè raggiungere per la fine di quest’anno una copertura vaccinale della popolazione mondiale del 40% e del 70% per la metà del 2022. Sono – ha detto – obiettivi “raggiungibili ma solo se le nazioni lavorano insieme in uno spirito di solidarietà”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, è stato l’intervento del rev. Sauca, che ha parlato dell’impegno dei leader religiosi anche nel contenere un’altra sfida alla lotta globale contro la pandemia: quella della disinformazione. “Mentre vengono lanciati i programmi di vaccinazione Covid-19 – ha affermato – i leader religiosi di tutte le fedi svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere la fiducia del pubblico verso le autorità e i servizi sanitari, nonché negli stessi vaccini. Come comunità cristiana, è nostro dovere e obbligo morale sfidare pubblicamente voci e disinformazione e confrontarli con i fatti. Sebbene le preoccupazioni morali ed etiche incombono anche sull’accesso ai vaccini e sulle pratiche di distribuzione, dobbiamo assumerci la responsabilità e difendere ciò che è giusto dal punto di vista medico, etico e dei diritti umani”. E riguardo agli sforzi che le organizzazioni internazionali stanno compiendo per garantire un accesso equo e globale ai vaccini, il rappresentante del Wcc ha dichiarato: “L’insegnamento fondamentale che abbiamo tratto da questa pandemia è stata la nostra vulnerabilità condivisa ma anche il nostro destino comune come membri tutti di un’unica umanità”.

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