“Vogliamo rilanciare il messaggio della regista afghana Sahraa Karimi. Parlarne e parlarne con tutti i mezzi di diffusione. Mezzi personali e mezzi comunicativi associativi. Fermo restando la condanna per chi è responsabile politicamente e moralmente di questa tragedia, prevedibilissima e probabilmente evitabile, aiutiamo il popolo afghano nelle maniere possibili. Uno dei modi è far tenere alta l’attenzione sulle tragiche condizioni del popolo afghano e, in particolare, delle donne e dei bambini”. È l’appello lanciato oggi da Aldo Bova, presidente del Forum delle associazioni socio sanitarie.
Bova ricorda le parole di Sahraa Karimi, che denuncia come i talebani abbiano “massacrato il nostro popolo”, “rapito molti bambini”, “venduto bambine come spose minorenni ai loro uomini”, “assassinato donne per il loro abbigliamento”, “uno dei nostri amati comici”, “uno dei nostri poeti storici”, “il capo della cultura e dei media per il governo”, “persone affiliate al governo”, “sfollato centinaia di migliaia di famiglie…”.
“Se i talebani hanno preso il sopravvento, vieteranno anche ogni arte… Spoglieranno i diritti delle donne, saremo spinti nell’ombra delle nostre case e delle nostre voci, la nostra espressione sarà soffocata – spiega la regista -. Non capisco questo mondo. Non capisco questo silenzio. Io resterò a combattere per il mio Paese, ma da sola non ce la faccio. Ho bisogno di alleati/e. Per favore aiutateci a far sì che questo mondo si ‘preoccupi di quello che ci sta succedendo… Siate le nostre voci fuori dall’Afghanistan. Non avremo accesso a internet o a nessuno strumento di comunicazione…Il mondo non dovrebbe voltarci le spalle… Aiutateci”.