Con il doppio attentato ieri all’aeroporto di Kabul, l’Isis Khorasan (Is-K), fazione afghana dello Stato Islamico, ha inteso dimostrare “l’incapacità dei talebani di garantire la sicurezza e la pace del territorio e lanciare un monito a tutti i civili: chi lascia un Paese islamico per rifugiarsi in uno di infedeli verrà punito duramente, insieme con quegli infedeli che adesso se ne stanno andando da sconfitti. Con gli attentati i talebani diventano i primi alleati dell’Occidente nella lotta all’Isis. E questo è molto pericoloso”. È quanto dichiarato al Sir da Claudio Bertolotti, uno dei massimi esperti di questioni afghane, direttore esecutivo di Start InSight, commentando le stragi di ieri a Kabul che hanno provocato oltre 100 morti, tra questi 13 soldati americani e almeno 90 cittadini afghani. “Is-K – spiega l’analista – ha rivendicato l’attentato per confermarsi come protagonista attivo del nuovo scacchiere afghano, in contrapposizione con i talebani che a loro volta cercheranno di dare rassicurazioni all’Occidente per evitare l’isolamento internazionale”. Per Bertolotti, “i talebani, da qui in poi, otterranno il sostegno da parte statunitense, anche se non in via ufficiale, nella lotta allo Stato Islamico”. “Mentre i talebani hanno una visione nazionale e non sono interessati ad agire al di fuori dei confini nazionali, l’Is-K – aggiunge l’analista – guarda all’Afghanistan come punto di partenza per la sua lotta globale. Il contributo che i talebani potranno dare alla sicurezza globale sarà sostenuto dagli stessi Usa in ottica di contenimento della spinta jihadista dello Stato Islamico”. Tutto questo, però, non deve tranquillizzare l’Occidente, perché, sottolinea Bertolotti, che è anche Associate Research Fellow presso l’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi), l’appoggio Usa potrebbe “significare la legittimazione, anche se non sul piano del diritto, di un gruppo di terroristi che governa un Paese conquistato attraverso tecniche terroristiche. Si tratta di un incentivo a tutti i gruppi terroristici a livello globale per portare avanti una lotta che, come dimostra la vicenda talebana, porterà alla vittoria”. “È paradossale che, in questa fase, i talebani diventino i primi alleati dell’Occidente nella lotta all’Isis. Un paradosso che – conclude Bertolotti – conferma la miopia degli Stati Uniti che, come avvenuto anche in Iraq, hanno guardato al problema nell’immediato senza valutare le conseguenze strategiche nel lungo periodo. Questo sarà molto pericoloso”.