Valdesi: confermata moderatora della Tavola la diacona Alessandra Trotta. “Vogliamo essere una Chiesa senza confini”

Si è chiuso ieri sera a Torre Pellice (Torino) il Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi. Il Sinodo ha riconfermato moderatora della Tavola valdese la diacona Alessandra Trotta. Concluse anche le elezioni della Tavola valdese, che per il nuovo anno è composta da Erika Tomassone (vicepresidente), Dorothea Müller, Ignazio Di Lecce, Paolo Bor, William Jourdan, Ulf Hermann Koller. “Abbiamo vissuto giornate intense e fruttuose nella bellezza dell’incontro comunitario, anche se in parte su piattaforma digitale”, ha dichiarato Alessandra Trotta a margine dei lavori sinodali. Facendo quindi un bilancio conclusivo, in un’intervista al sito chiesavaldese.org, la moderatora Trotta ha detto: “Pensando alle sfide che partono da questo Sinodo e alla proposta che viene lanciata alle Chiese per il prossimo anno, credo che siano ben sintetizzate dal titolo ‘Una Chiesa senza confini’. Una Chiesa che vuole spingersi oltre, per raggiungere coloro che, in questo periodo di pandemia, non ci sono stati ma si sono resi visibili attraverso le varie iniziative organizzate con strumenti diversi da quelli tradizionali. Una Chiesa che vuole spingersi oltre i confini tra chi ha e chi non ha, tra chi ha diritti e chi no anche nel nostro Paese. Una Chiesa che certamente vuole spingersi anche oltre i confini geografici, guardando a Paesi vicini e lontani, dal Mediterraneo alla Bosnia, all’Afghanistan in cui si concentrano tanti uomini, donne e bambini costretti a fuggire da guerre, situazioni di persecuzioni e totale assenza di orizzonti e speranza di futuro e verso i quali sentiamo una forte esigenza di confermare un impegno di accoglienza”. “Lo spingerci oltre i confini – ha quindi aggiunto Trotta – non significa dimenticare le battaglie storiche e l’impegno in alcuni ambiti che sono sempre stati considerati caratteristici del modo di intendere la nostra presenza in Italia”. Il Sinodo di quest’anno ha dedicato un ampio dibattito al tema della laicità dello Stato e in particolare al tema della laicità della scuola e dell’insegnamento della religione in un momento “in cui – sintetizza la moderatora Trotta – si avverte con sofferenza il moltiplicarsi di una serie di violazioni dei diritti fondamentali degli studenti non avvalenti, delle famiglie e degli insegnanti”. Riguardo quindi alla Chiesa cattolica, Trotta si è detta “fiduciosa” nel fatto che sia possibile “un coinvolgimento nella valutazione di quello che accade nelle scuole, del tipo di sofferenza che questo produce”.

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