“In Afghanistan è urgente un accesso immediato e senza ostacoli per la consegna di medicinali e altre forniture salvavita a milioni di persone bisognose di aiuto, comprese le persone sfollate solo negli ultimi due mesi”, dichiara Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia.
“È sacrosanto” prosegue “rivolgere l’attenzione degli ultimi giorni alle grandi operazioni aeree per l’evacuazione dei cittadini internazionali e degli afghani vulnerabili, ma non si possono trascurare le grandi necessità umanitarie che devono affrontare la maggior parte della popolazione. Non da oggi né da ieri ma da alcuni anni a questa parte l’Afghanistan rappresenta la terza operazione umanitaria più grande del mondo, con oltre 18 milioni di persone che hanno bisogno di assistenza, la metà sono bambini. Alla crisi in corso rischiano di aggiungersi una nuova ondata di Covid19, la siccità e il diffondersi della polio”. Fondamentale, conclude, “l’immediata istituzione di un ponte aereo umanitario per la consegna continua e senza ostacoli degli aiuti anche se con nessun aereo commerciale attualmente autorizzato ad atterrare a Kabul, non abbiamo modo di far arrivare gli aiuti nel paese e a chi ne ha bisogno”.
Oltre all’emergenza umanitaria legata al conflitto, la siccità che colpisce l’80% del Paese costringe infatti 100 mila persone a sfollare, la metà bambine e bambini. “Come Unicef – conclude Iacomini – attraverso i nostri team in Afghanistan continuiamo a trasportare acqua sicura, urgentemente necessaria, a tutte le famiglie che vivono nelle zone più colpite”.