Alla messa in occasione del 200° anniversario della nascita di Sant’Andrea Kim Taegon, primo sacerdote cattolico coreano, martirizzato nel 1846, è stato letto, oggi pomeriggio, un Messaggio di Papa Francesco. A presiedere la celebrazione eucaristica nella basilica di San Pietro, l’arcivescovo Lazarus You Heung-sik, prefetto della Congregazione per il Clero.
“Un esemplare testimone di fede eroica” fu Sant’Andrea Kim Taegon, instancabile apostolo dell’evangelizzazione “in tempi difficili, segnati da persecuzioni e sofferenze per il vostro popolo”. Papa Francesco si rivolge con affetto ai fedeli coreani. Alla messa, celebrata oggi pomeriggio in lingua coreana presso l’altare della cattedra nella basilica di San Pietro, partecipano una trentina di sacerdoti e una settantina tra religiose e fedeli laici. Al termine della celebrazione eucaristica, riferisce Vatican News, a leggere il messaggio del Papa è l’arcivescovo Lazarus You, nominato lo scorso 11 giugno nuovo prefetto della Congregazione per il Clero, alla sua prima cerimonia pubblica a Roma.
Il Papa ripercorre le orme e il significato per il mondo di oggi della figura di questo primo sacerdote coreano, martirizzato, che ha mostrato che “il bene prevale sempre, perché l’amore di Dio vince sull’odio”. “Anche oggi – scrive il Papa – di fronte alle tante manifestazioni del male che sfigurano il volto bello dell’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio, bisogna riscoprire l’importanza della missione di ogni battezzato, il quale è chiamato a essere ovunque operatore di pace e di speranza, disposto, come il Buon Samaritano, a chinarsi sulle ferite di quanti sono desiderosi di amore, di aiuto, o semplicemente di uno sguardo fraterno”.
L’attenzione si concentra sull’attualità portata dalla pandemia e Francesco ringrazia l’intera comunità ecclesiale coreana per la grande generosità nel sostenere la campagna di vaccinazione anti Covid-19 a favore dei Paesi più poveri, rappresentando così un forte invito per un maggior impegno nella causa degli ultimi.
Quindi, l’auspicio che “quanti si stanno prodigando per la riconciliazione nella Penisola coreana continuino con rinnovato impegno a essere dei buoni artigiani della pace, incoraggiando tutti a un dialogo rispettoso e costruttivo per futuro sempre più luminoso”.