In base al rapporto sul rischio climatico per i bambini, reso noto oggi, Unicef chiede cinque azioni ai governi, alle imprese e agli attori interessati. La prima è “aumentare gli investimenti per l’adattamento climatico e la resilienza nei servizi chiave per i bambini. Per proteggere i bambini, le comunità e i più vulnerabili dai peggiori impatti di un clima che sta già cambiando, i servizi fondamentali devono essere riadattati, inclusi l’acqua, i servizi igienico-sanitari, la salute e i servizi di istruzione”. La seconda “ridurre le emissioni di gas serra. Per evitare i peggiori impatti della crisi climatica, è necessaria un’azione completa e urgente. I Paesi devono ridurre le loro emissioni di almeno il 45% (rispetto ai livelli del 2010) entro il 2030 per mantenere il riscaldamento a non più di 1,5 gradi Celsius”. La terza “fornire ai bambini una formazione sul clima e competenze verdi, fondamentali per il loro adattamento e la loro preparazione agli effetti del cambiamento climatico. I bambini e i giovani affronteranno tutte le conseguenze devastanti della crisi climatica e dell’insicurezza idrica, eppure ne sono i meno responsabili. Abbiamo un dovere verso tutti i giovani e le generazioni future”. La quarta “includere i giovani in tutti i negoziati e le decisioni nazionali, regionali e internazionali sul clima, anche alla Cop26. I bambini e i giovani devono essere inclusi in tutti i processi decisionali relativi al clima”. La quinta “assicurarsi che la ripresa dalla pandemia da Covid-19 sia verde, a basse emissioni di carbonio e inclusiva, in modo che le capacità delle generazioni future di affrontare e rispondere alla crisi climatica non siano compromesse”.