Venerdì 13 agosto ad Agnosine, nella diocesi di Brescia, si celebrerà la festa dei santi patroni Ippolito e Cassiano. Una giornata particolare e sempre molto sentita dalla comunità locale che quest’anno, però, sarà impreziosita da una “sorpresa” più che gradita, spiega on line “La Voce del popolo”. Nella messa delle 18.30, infatti, “verrà presentata solennemente ai fedeli l’antica pala di Maria Assunta con S. Carlo e S. Francesco, un autentico ‘gioiello’ per il paese valsabbino (e non solo), che potrà essere nuovamente ammirata dopo il certosino lavoro di restauro al quale è stata sottoposta nei mesi scorsi. L’opera è solitamente custodita nella chiesa della Contrada Campello, ma la festa dei santi patroni rappresenta l’occasione ideale per esporla” nella chiesa parrocchiale e “mostrarla così a tutti gli abitanti di Agnosine”.
“Un vero e proprio capolavoro dell’arte sacra, datato 1619, come evidenzia una doppia iscrizione riportata sia sul retro che sul fronte della tela. Un dipinto che nel corso dei secoli ha saputo richiamare l’attenzione generale anche per un particolare che ha sempre destato curiosità ed interesse come la truppa di armigeri della Repubblica Veneta che attraversa il quadro stesso dietro ai due santi. Se la datazione della pala è certa, non altrettanto si può dire per l’autore, visto che non si è riusciti a dare un’attribuzione sicura di questo splendido lavoro che, comunque, viene fatto rientrare nell’ambito della scuola di un pittore quotato come Antonio Gandino, nato a Brescia nel 1560 e morto nel 1631 dopo avere operato prevalentemente nella sua città e in quella vicina di Bergamo”, si legge sul sito de “La Voce del popolo”.
L’opera è stata riconsegnata mercoledì 11 al parroco don Pietro Chiappa al termine del lavoro di recupero realizzato dallo staff del restauratore bresciano Leonardo Gatti e reso possibile anche dal prezioso contributo messo a disposizione dalla Fondazione Comunità bresciana.
“La pala di Maria Assunta con S. Carlo e S. Francesco farà poi ritorno a Campello quando tornerà nella chiesa della contrada valsabbina anche la soasa dell’altare, che a sua volta sta ricevendo un intervento di restauro, sempre affidato a Leonardo Gatti e al suo staff, che è in fase di ultimazione”, conclude “La Voce del popolo”.