“Questo è importante: saper discernere”. Lo ha detto, a braccio, nella catechesi dell’udienza generale di oggi, il Papa, per commentare l’atteggiamento di Paolo con i Galati, nei confronti dei quali utilizza “termini molto duri”: “Per due volte usa l’espressione ‘anatema’, che indica l’esigenza di tenere lontano dalla comunità ciò che minaccia le sue fondamenta. E questo nuovo vangelo minaccia le fondamenta della comunità. Insomma, su questo punto l’apostolo non lascia spazio alla trattativa. Non si può negoziare”. “In questo labirinto di buone intenzioni è necessario districarsi, per cogliere la verità suprema che si presenta come la più coerente con la Persona e la predicazione di Gesù e la sua rivelazione dell’amore del Padre”, la tesi di Francesco. “Tante volte abbiamo visto nella storia, e anche vediamo oggi – ha detto a braccio -, qualche movimento che predica il Vangelo con una modalità propria, delle volte con carismi veri e propri, ma poi esagera e riduce tutto il Vangelo al movimento”. “Ma questo non è il vangelo di Cristo”, il monito ancora a braccio del Papa: “È il vangelo del fondatore, della fondatrice, e potrà aiutare all’inizio, ma alla fine non fa frutti con radice profonda. Per questo, la parola chiara e decisa di Paolo fu salutare per i Galati ed è salutare anche per noi. Il Vangelo è il dono di Cristo a noi, è lui stesso a rivelarlo: è quello che ci dà vita”.