“Il Vangelo è uno solo ed è quello che lui ha annunciato; un altro non può essere”. È il monito del Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi, la prima dopo la pausa estiva, ha fatto notare che San Paolo “non dice che il vero Vangelo è il suo perché è stato lui ad annunciarlo, no! Questo non lo dice. Questo sarebbe presuntuoso, sarebbe vanagloria. Afferma, piuttosto, che il ‘suo’ Vangelo, lo stesso che gli altri apostoli andavano annunciando altrove, è l’unico autentico, perché è quello di Gesù Cristo”. “Davanti a un dono così grande che è stato fatto ai Galati, l’Apostolo non riesce a spiegarsi come mai essi stiano pensando di accogliere un altro vangelo”, ha spiegato Francesco: “Forse più sofisticato, più intellettuale, ma un altro Vangelo”, ha aggiunto a braccio. “È da notare comunque che questi cristiani non hanno ancora abbandonato il Vangelo annunciato da Paolo”, ha proseguito: “L’apostolo sa che sono ancora in tempo a non compiere un passo falso, ma li ammonisce con forza, con tanta forza. La sua prima argomentazione punta direttamente sul fatto che la predicazione compiuta dai nuovi missionari non può essere il Vangelo. Anzi, è un annuncio che stravolge il vero Vangelo perché impedisce di raggiungere la libertà – questa parola è chiave – acquisita venendo alla fede”. I Galati, in altre parole, “sono ancora ‘principianti’ e il loro disorientamento è comprensibile. Non conoscono ancora la complessità della legge mosaica e l’entusiasmo nell’abbracciare la fede in Cristo li spinge a dare ascolto ai nuovi predicatori, illudendosi che il loro messaggio sia complementare a quello di Paolo. E non è così. L’apostolo, però, non può rischiare che si creino compromessi su un terreno così decisivo”.