“I portici sono la città che si fa casa e la casa che si fa città, accoglie e ci accoglie”. Così il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, ha commentato la decisione del Comitato del Patrimonio mondiale in corso a Fuzhou, in Cina, di iscrivere il sito “I Portici di Bologna” nella Lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco, diventando il 58° sito italiano.
Esprimendo “grande gioia!” per il riconoscimento, il cardinale ha aggiunto il suo “grazie a tutti quelli che hanno permesso il risultato e a tutti coloro che si impegnano per custodirli e renderli vivi”. L’arcivescovo, che più volte in questi anni nei suoi interventi ha fatto riferimento alla bellezza dei portici, ha affermato inoltre che “questo riconoscimento è una buona cosa. I portici esprimono anche nell’architettura il luogo dell’accoglienza e della fraternità, dell’incontro e della vicinanza, dove tutti sentono una protezione e possono camminare insieme”. E pensando a quel tratto più lungo che sale alla Madonna di San Luca ha aggiunto: “È così caro ai bolognesi, sentito e vissuto da tutti, è un luogo che ci unisce verso il punto più alto e spirituale di Bologna. Rappresenta il nostro ‘cammino di Santiago de Compostela’ dove tutti sono aiutati a camminare, a salire, a cercare e, come pellegrini, ad ammirare quella bellezza”.
L’arcidiocesi ricorda che anche Papa Francesco, in occasione dell’incontro internazionale “Ponti di Pace” svoltosi a Bologna nell’ottobre 2018, rispondendo all’invito degli organizzatori e dell’arcivescovo, inviò un messaggio ai partecipanti ai lavori dove evocava proprio i portici “come singolare architettura della città” che invita ancora oggi a “creare connessioni che portino a incontri reali, legami che uniscano, percorsi che portino a superare conflitti e asprezze”.