Questa mattina tre razzi hanno colpito i pressi del palazzo presidenziale di Kabul durante la cerimonia di preghiera per la festa musulmana dell’Eid a cui stavano partecipando il presidente Ashraf Ghani e altri importanti politici. I feriti sono stati subito portati in un ospedale di Emergency poco distante per essere soccorsi. A darne notizia è Marco Puntin, Country director di Emergency in Afghanistan. Secondo fonti locali, i razzi sarebbero partiti dal nord della città, dall’area di Parwan-e-Se, e hanno colpito le aree di Bagh-e-Ali Mardan e Chaman-e-Hozori nel distretto uno e di Manabe Bashari nel distretto due. “Dal primo maggio la situazione è in netto deterioramento, i combattimenti si sono intensificati in quasi tutte le province dell’Afghanistan e stiamo ricevendo molti più pazienti rispetto al normale”, continua Puntin. La scorsa settimana, combattenti talebani hanno circondato, ad esempio, la citta di Ghazni, sulla strada principale fra le province di Kabul e Kandahar. Secondo il centro di ricerca Afghanistan Analysts network, le forze insorgenti hanno conquistato circa 200 distretti negli ultimi tre mesi, molti dei quali a partire da metà giugno e questo significherebbe che oggi controllano più di metà del Paese. I talebani hanno comunque negato ogni coinvolgimento nell’attacco di questa mattina al palazzo presidenziale. La recrudescenza dei combattimenti è testimoniata anche dall’aumento del numero di ammissioni al Centro chirurgico per vittime di guerra di Kabul: se a gennaio i pazienti con ferite provocate da schegge provenienti da ordigni esplosivi erano stati 51, a giugno sono saliti a 107, mentre i pazienti con ferite da proiettile sono passati da 113 a 138. Purtroppo, le prospettive di un cessate il fuoco sono al momento scarse. “Nell’ultimo incontro fra le delegazioni dei talebani e del governo a Doha – spiega Puntin – non si è discusso di una immediata tregua e i nostri tre ospedali stanno ormai lavorando giorno e notte in quanto il numero di pazienti è in aumento in tutto il Paese, soprattutto nella zona di Lashkar-gah, dove la situazione si sta deteriorando notevolmente. Dopo quasi 30 anni di guerra ininterrotta, l’unico desiderio del popolo afgano è di avere finalmente un po’ di pace ed è terrorizzata dalla prospettiva di ricadere in una nuova guerra civile. Speriamo dunque che i negoziati siano in grado di produrre qualcosa di significativo nelle prossime settimane”. Emergency è presente in Afghanistan dal 1999 con due Centri chirurgici per vittime di guerra nelle località di Kabul e Lashkar-gah, un Centro chirurgico e pediatrico, un Centro di maternità ad Anabah, nella Valle del Panshir, e una rete di 44 Posti di primo soccorso. Nei primi quattro mesi del 2021, i suoi ospedali hanno già ricoverato 1.853 pazienti vittime di guerra. Si tratta di un aumento del 202% rispetto al 2011, quando la guerra era in corso da 10 anni.