Austria: Roland Stadler (pellegrinaggi), “pregare coi piedi” non ha perso “la sua popolarità con la pandemia”

La ripresa progressiva dei pellegrinaggi in questa estate 2021 ha aperto la strada a una variazione di prospettiva nata con la pandemia: più pellegrinaggi ma di durata minore per sopperire alle limitazioni legate al covid-19. Ciò significa meno pellegrinaggi transfrontalieri o con più notti da organizzare per i pellegrini, gruppi di fedeli magari più piccoli ma più proposte locali e riscoperta di antichi cammini per permettere di nuovo di “pregare coi piedi”. Secondo Roland Stadler, presidente del gruppo di lavoro Pastorale del tempo libero e del turismo austriaco e portavoce della rete “Pilgern in Österrreich”, in un’intervista rilasciata all’agenzia cattolica Kathpress, nonostante tutte le restrizioni, con la ripresa delle attività normali, “pregare con i piedi” non ha perso la sua popolarità, al contrario: “l’aumento dell’uscita nella natura e nella creazione, nonché la possibilità di pensare e ritirarsi mentre si cammina, corrisponde esattamente a ciò che si cerca in un pellegrinaggio”, dice Stadler. Il pellegrinaggio non ha perso il suo fascino. Nelle condizioni odierne, la responsabilità e l’iniziativa personali sono richieste ancora più di prima e ognuno deve trovare la propria strada: “ognuno pianifica la propria strada e la percorre in un modo in cui nessun altro la può percorrere”, afferma l’esperto, che come consiglio specifico per i pellegrini menziona di portare sempre le mappe, perché dei 24mila chilometri di percorsi della fede in Austria “alcuni non sono stati mantenuti così bene come al solito negli ultimi mesi”, e di non dimenticare le mascherine divenute un nuovo “utensile da pellegrino” per poter entrare nelle chiese o nei negozi lungo il percorso.

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