Sanità: Fnopo, da incontro con ministro Speranza “riconoscimento e disponibilità per ridisegnare nuovo Ssn”

Formazione, assistenza, territorio e nuovo Servizio sanitario nazionale più vicino alle cittadine e ai cittadini affinché sia in grado di rispondere con efficacia, efficienza equità e sicurezza alle richieste dei bisogni individuali. Sono queste le principali tematiche trattate dalla rappresentanza del Comitato centrale della Federazione nazionale Ordini professione ostetrica (Fnopo) nel corso del primo incontro post elezione con il ministro della Salute Roberto Speranza.
Una professione, spiega la presidente nazionale, Silvia Vaccari, con “una grandissima resilienza e soprattutto spiccata proattività” per guardare al futuro con progettualità che investono i diversi ambiti e le competenze della professione: dalla formazione, alla presa in carico della donna, del nascituro e della coppia, fino all’ambiziosa e altrettanto importante volontà di partecipare al disegno e realizzazione del nuovo servizio sanitario nazionale”. Occorre pertanto “potenziare la presenza dell’ostetrica/o sia negli ospedali, sia sul territorio in tutti i servizi dell’area materno-infantile”, che dovrà essere “luogo privilegiato della presa in carico delle cittadine e dei cittadini attraverso servizi capillari valorizzando soprattutto il Consultorio familiare e le case di comunità, luoghi dove si incontrano bisogni sociali e sanitari”. Per quanto riguarda l’incontro con Speranza, la presidente Fnopo evidenzia l’importanza di una “revisione del percorso formativo relativo alla laurea magistrale che prevede la separazione tra il profilo ostetrico e quello infermieristico, già oggetto di un tavolo di lavoro che vede insieme Fnopo, ministero della Salute, Cun e Crui,; l’apertura al riconoscimento e valorizzazione di ruoli dirigenziali”; nuovi modelli organizzativi che “vedono centrale l’assistenza ostetrica nelle gravidanze a basso rischio”.
Da Vaccari gratitudine al ministro per “le parole di apprezzamento rivolte a tutta la categoria” per il suo impegno a 360° durante la pandemia. Un riconoscimento che “si estende anche al coinvolgimento della presenza ostetrica a diversi tavoli istituzionali ministeriali, che potranno avvalersi della specifica competenza della professione”.

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