“Con l’obiettivo di non lasciare indietro nessun bambino proprio nel periodo di maggiore disagio e deprivazione sociale ed educativa a causa dei lockdown per l’emergenza sanitaria e la chiusura o apertura a singhiozzo delle scuole”, i 26 Punti Luce di Save the Children, presenti nei quartieri o territori più carenti di opportunità, “hanno continuato a coinvolgere con le loro attività, anche a distanza se necessario, più di 11.000 bambini e ragazzi, di cui più di 5.000 nel sud e nelle isole, e più di 1.000 nella sola città di Napoli”. Lo ricorda oggi l’organizzazione, in occasione della visita, oggi pomeriggio, della ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, al Punto Luce di Save the Children, nel quartiere di Barra a Napoli. “I Punti Luce di Napoli e delle altre città saranno aperti anche durante tutto il periodo estivo con attività all’aria aperta, di gioco e socializzazione, laboratori per il recupero degli apprendimenti e di cittadinanza attiva, attività di promozione della lettura, laboratori di coding e robotica per lo sviluppo delle competenze digitali, ma anche sport e movimento, visite ai musei e gite al mare, in montagna e nei parchi della propria città”, spiega una nota.
“La risposta dei Punti Luce – aggiunge la nota – all’emergenza è parte di un programma più ampio di Save the Children, che sin dall’inizio della pandemia si è attivata immediatamente per far fronte all’emergenza. Attraverso la sua estesa rete di partner presenti nei territori più marginalizzati, in collaborazione con le scuole, già nel marzo 2020 e durante i mesi di lockdown. Il programma si è concentrato sui bisogni immediati dei bambini e delle loro famiglie, distribuendo buoni spesa, viveri, prodotti per la prima infanzia, ma anche dispositivi digitali quali tablet e connessioni per garantire continuità educativa attraverso la didattica a distanza. Inoltre, è stato dato supporto educativo, allo studio e sostegno psicosociale”. A partire da questa esperienza, Save the Children ha lanciato nel maggio del 2020, la campagna “Riscriviamo il futuro”, che ha coinvolto fino ad oggi, complessivamente, circa 160mila bambine, bambini e adolescenti, le loro famiglie e docenti in 89 quartieri deprivati di 36 città e aree metropolitane. “Riscriviamo il Futuro” è un programma di intervento integrato per il contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica, che vuole garantire un sostegno di medio e lungo periodo alle famiglie e ai minori maggiormente in difficoltà nelle periferie e nei quartieri più deprivati delle città, sia attraverso un sostegno di tipo materiale, sia tramite un supporto educativo in ambito scolastico ed extrascolastico.