Cile: donata al Papa una croce pettorale creata con i resti delle travi di una chiesa incendiata nell’ottobre 2019

Domenica scorsa, 4 luglio, prima che il Santo Padre fosse operato al Policlinico Gemelli di Roma, il vescovo ausiliare di Santiago del Cile, mons. Alberto Lorenzelli, ha donato a Papa Francesco una croce pettorale realizzata con i resti della chiesa distrutta di via Vicuña Mackenna. Ne ha dato notizia ieri l’arcidiocesi di Santiago. Il tempio era stato incendiato durante le violenze che avevano accompagnato le manifestazioni di piazza a cavallo tra il 2019 e il 2020. In particolare la chiesa dedicata all’Assunzione di Maria era stata incendiata il 18 ottobre 2019.
La croce pettorale è stata realizzata con i resti delle travi, che sono stati raccolti da docenti e studenti del “Duoc Uc”, scuola che si occupa di prevenzione dei rischi, costruzione e restauro dei beni patrimoniali. Mons. Lorenzelli ha spiegato che Papa Francesco è stato molto commosso nel riceverla, poiché questa croce “ha un significato profondo, trattandosi di una chiesa bruciata in un momento particolare, di una ferita profonda che la Chiesa ha vissuto davanti a questi eventi, ma anche l’intero popolo cileno. Ho fatto presente al Santo Padre tutto questo”.
Padre Samuel Arancibia, cappellano generale del Duoc Uc, precisa che l’iniziativa si è svolta mentre i giovani iniziavano a pulire e raccogliere i detriti caduti dal tetto e dalla cupola. “Con una di quelle travi bruciate siamo riusciti a fare una croce pettorale, che è un segno molto potente, poiché con delle travi che erano -letteralmente – a terra, siamo riusciti a fare una croce. È un segno di vittoria e una risposta alla violenza attraverso la croce di Cristo”.

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