Celebrata ieri a Roccaporena di Cascia la festa della Rosa e delle Rite in ricordo di un episodio legato all’ultima parte della vita di Santa Rita: quest’ultima gravemente malata chiese alla cugina di portarle una rosa e due fichi dal suo orto di Roccaporena. Nonostante si fosse nel mese di gennaio, la cugina trovò veramente quanto la Santa chiedeva. La messa è stata presieduta dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, e concelebrata da diversi sacerdoti, tra cui il pro-rettore del santuario, don Canzio Scarabottini. Nell’omelia, riferisce l’arcidiocesi in una nota diffusa oggi, mons. Boccardo ha parlato del particolare momento che l’umanità vive a causa del Covid-19: “Da mesi e mesi affrontiamo una situazione faticosa a causa della pandemia che ci ha fatto cambiare completamente le abitudini della nostra vita quotidiana, che ci ha fatto sperimentare la nostra impotenza e fragilità di fronte a qualcosa di misterioso e inatteso. Abbiamo pregato tanto in questi mesi dicendo: liberaci Signore da questo male. Ma forse dobbiamo imparare a chiedere anche la sapienza che ci aiuta a cogliere che cosa questa situazione ci insegna. Come ci ricorda il Papa: usciremo o peggiori o migliori da questa pandemia. Dipende da noi. La superficialità, l’attesa di poter ricominciare tutto quello che facevamo prima rischia di essere un male ancora più grave. Siamo allora chiamati a vivere in maniera seria il tempo che si apre davanti a noi”. Commentando poi il Vangelo della domenica, mons. Boccardo ha detto che “c’è un’umanità ferita che ha bisogno di toccare il mantello di Gesù e di guarire. Il mantello di Gesù ci fa pensare a quello di Santa Rita che si conserva qui a Roccaporena, nella casa natale. Anche Rita ha toccato idealmente il mantello del Signore e la sua vita è stata trasformata. Ella è diventata lo strumento che Gesù ha dato ai credenti affinché riescano a toccare il suo mantello. Allora guardiamo a Rita come a uno specchio che riflette la bontà e la misericordia di Dio”. Al termine della messa c’è stato il passaggio della reliquia di Santa Rita – un frammento del corpo incastonato in una pietra della casa natale – dalla parrocchia della Beata Vergine del Carmine in Baragiano Scalo (PZ) a quella di S. Giovanni Evangelista in Campofranco, diocesi di Caltanissetta, che la custodirà fino al prossimo mese di dicembre.