Nel corso della crisi epocale causata dalla pandemia di Covid-19, il Cnca Lombardia, che federa 37 organizzazioni e ha oltre 800 servizi in 12 provincie della Regione Lombardia, ha scelto di raccontarsi per la prima volta nel Dossier “La cura nella pandemia”: non solo offrendo una fotografia di una parte rilevante del settore non profit lombardo, ma mettendo anche in evidenza che cosa sia successo nelle sue realtà durante la pandemia.
“Questo Dossier – spiega Paolo Cattaneo, presidente del Cnca Lombardia – va quindi visto come un fermo immagine che racconta il ‘patrimonio’ straordinario di Cnca Lombardia ma anche come un bilancio dinamico della sua capacità di ‘resilienza e ripresa’ che ha le fondamenta nel suo grande capitale umano”.
Il Dossier “La cura nella pandemia” mette prima di tutto in evidenza i dati delle organizzazioni di Cnca Lombardia. Gli “addetti ai lavori” sommano “una maggioranza qualificata e militante di lavoratori del sociale ad una importante presenza di volontari”. I numeri delle persone (gli utenti dei servizi) sono imponenti (oltre 70.000), “ancora più importante – spiega Cattaneo – se pensiamo che dietro ad ogni cifra si fa strada una faccia, una storia, un viaggio, una frattura, un’intelligenza, una fuga, un impegno. I servizi offerti, oltre 800 unità, spaziano dal residenziale ai numerosissimi servizi innovativi”.
La seconda parte del Dossier racconta le storie della pandemia, case history e progetti scelti tra le mille possibili: storie che raccontano la resistenza nel quotidiano, storie che raccontano la forza del gruppo, della comunità, la creatività delle cooperative, la tecnologia che diventa vicinanza.
Qualche esempio: la ginnastica online per gli anziani delle Case del Tempo gestite dalla cooperativa sociale Comin; la “vicinanza remota” attraverso il disegno e il fumetto della Fondazione Arché; gli incontri online che hanno messo in campo la giocoleria, il canto, la fotografia con la cooperativa sociale il Calabrone; un centro diurno che va in onda sulla radio di quartiere nell’esperienza dell’Associazione Comunità Nuova; l’invenzione di nuovi servizi “casa della quarantena” della Cooperativa La Grande Casa: una soluzione che ha consentito a donne in fuga di restare al sicuro; i centri di accoglienza per persone senza dimora che mettono in evidenza gli “anticorpi cooperativi” nel lavoro di Famiglia Nuova; i laboratori di panificazione e falegnameria della Cooperativa Arimo; le soluzioni che affrontano il problema dell’accessibilità nel caso della Cooperativa Lotta contro l’emarginazione; il concerto on line del Primo maggio inventato da cooperativa Diapason; la produzione di mascherine e di camici per la terapia intensiva predisposta dal Laboratorio di confezioni della Cooperativa Bessimo; le proposte di Cooperativa Aeper, dai video autoprodotti per promuovere proposte ludiche e sportive.