Da 7 anni accoglie ad Aversa, nel centro storico della città, uomini e donne senza fissa dimora che “ricevono gratuitamente” ospitalità, conforto e ascolto. Ecco la realtà della Casa “Gratis Accepistis”. Grazie a una squadra di 1.000 volontari e 20 operatori la struttura, che dispone di 25 posti letto, offre accoglienza notturna, servizio mensa e spazi comuni. “Grazie ai contributi dell’8xmille alla Chiesa cattolica riusciamo a mettere in atto ‘processi nuovi’, come dice Papa Francesco, e, attraverso percorsi economici virtuosi, a sensibilizzare il mondo giovanile offrendo un orizzonte diverso”, dichiara don Carmine Schiavone, direttore della Caritas di Aversa.
Supporto psicologico per gli adulti ed educativo per i minori, assistenza legale per le vittime di violenza oltre a mediazione culturale, sociale e familiare: sono alcuni tra i servizi erogati, essenziale sostegno per gli assistiti nella logica di riprogettare la propria vita. “L’inclusione per noi passa attraverso questo abitare, questo esserci all’interno di un cammino; non si tratta, quindi, di un aiuto da lontano, a distanza, ma di un sostegno in presenza, fatto da una mano, da uno sguardo, da una pacca sulla spalla. Qui vittime di violenza, immigrati, senza fissa dimora trovano non solo un letto e un pasto caldo ma una comunità ospitale con tanti giovani che condividono l’esperienza di volontariato vivendo nella struttura”. La ”Casa” accoglie 350 persone l’anno con percorsi di varia durata, da un mese fino a periodi più lunghi a seconda della complessità delle situazioni, e offre 500 visite mediche mensili grazie ad un ambulatorio medico infermieristico, collocato all’interno della struttura e coordinato da una squadra di medici cattolici che mettono a disposizione, gratuitamente, anche i propri studi per accertamenti diagnostici specialistici e trattamenti odontoiatrici. Sostenuta nel 2020 con 210.000 euro dall’8xmille alla Chiesa cattolica la Casa rientra in un progetto di ampio respiro della Caritas che intende sviluppare un Polo di Servizi Integrati per l’accoglienza e l’inclusione sociale, rivolto a senza fissa dimora, italiani ed immigrati; padri separati o divorziati in condizione di forte indigenza; donne, sole o con bambini, vittime di violenze in famiglia.