“Se il 2020 era iniziato con 60.971 presenze negli Istituti penitenziari, il 2021 è iniziato con 53.329. La popolazione detenuta, quindi, ha avuto una flessione. La decrescita ovviamente è dipesa dai minori ingressi dalla libertà e dal maggiore ricorso alla detenzione domiciliare (principalmente dovuta a maggiore attività della magistratura di sorveglianza, piuttosto che all’efficacia dei provvedimenti governativi adottati)”. Lo si legge nella Relazione al Parlamento 2021, presentata stamattina, alla Camera dei deputati, dal Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale (Gnpl), Mauro Palma. “Colpisce la pur limitata ripresa della crescita dei numeri che determina l’attuale registrazione di 53.661 (al 7 giugno 2021) persone (anche se il numero di coloro che sono effettivamente presenti è 52.634, usufruendo gli altri della licenza prolungata nella semilibertà). La capienza è di 50.781 posti, di cui effettivamente disponibili 47.445”. Due cenni sulla durata delle pene che “possono essere utili al dibattito attuale: 26.385 devono rimanere in carcere per meno di tre anni (di questi, 7.123 hanno avuto una pena inflitta inferiore ai tre anni)”. Inoltre, “gli ergastolani sono 1.779 di cui ostativi 1.259; la liberazione condizionale di cui molto si dibatte è stata data a un ergastolano (ovviamente non ostativo) nel 2019, a quattro nel 2020, a nessuno nel 2021”.
“Vi sono complessivamente 34 sezioni per la tutela della salute mentale, numero ben insufficiente, mentre le Rems ospitavano al 15 aprile 577 persone di cui 325 in misura di sicurezza definitiva”, ricorda ancora la Relazione al Parlamento 2021, secondo cui “il disagio può essere letto con il tasso dei suicidi che nel 2020 ha toccato l’1,11 per mille (62 in totale) mentre nel 2019 era stato lo 0,91 (55 in totale)”. Complessivamente, rispetto all’emergenza sanitaria da Covid-19, “il sistema penitenziario ha retto all’impatto del contagio, rispetto al rischio potenziale di un ambiente chiuso”. Va comunque tenuto presente che “in un giorno della seconda ondata si è raggiunto il picco di 849 contagi rispetto a una popolazione di 53.608 il che significa che proporzionato agli oltre 59 milioni di italiani corrisponderebbe avere avuto in una giornata 938mila contagiati”. Il numero di sintomatici è stato “bassissimo”. “La campagna vaccinale”, dopo una fase stentata, “procede ora in tutte le Regioni sia per gli ospiti che per il personale”. In particolare, “tutti gli Istituti minorili sono stati vaccinati e si mantiene un tasso di presenza negli Istituti per minori molto basso, pari a 319 con una capienza di 478, a fianco di 13.871 in varie misure alternative”. Rispetto all’istruzione colpiscono “i due dati simmetrici di 858 analfabeti e 1.034 iscritti all’università”.