Riuniti in assemblea plenaria, i vescovi irlandesi hanno espresso “la loro profonda preoccupazione per la continua repressione e brutalità inflitta ai civili in Myanmar” e chiedono “la fine dell’oppressione e della violenza e il rispetto del popolo del Myanmar”. “La pace e il dialogo devono prevalere”. “Da febbraio – si legge nel comunicato finale diffuso ieri sera dalla Conferenza episcopale irlandese -, le persone in Myanmar stano pacificamente invocando la democrazia nel loro Paese ma vengono brutalmente represse dai militari. Molte persone hanno perso la vita, molte altre sono state messe in prigione. C’è un clima di paura e intimidazione in Myanmar”. I vescovi irlandesi vogliono dire al popolo birmano che “la comunità internazionale è solidale con loro” e fanno eco agli appelli del card. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, che “ha chiesto di fermare le uccisioni e di sostituire la violenza con il dialogo”. “Anche Papa Francesco – ricordano i vescovi – ha invitato al dialogo e alla pace, esprimendo anche solidarietà con la legittima richiesta del popolo di ripristinare la democrazia”.