“Gli insegnamenti del passato li abbiamo messi in pratica in questi difficilissimi mesi: la pandemia è stato un test cruciale per la nostra Associazione che ha rivelato la forza, la preparazione e la capacità di risposta dei nostri 150.000 volontari. Siamo da 157 anni vicino alle nostre comunità affrontando, da allora, ogni fragilità umana grazie a una costante formazione e preparazione”. Lo sottolinea Francesco Rocca, presidente della Croce rossa italiana, in occasione dei 157 anni della Cri, che si festeggiano domani. “Ma – aggiunge – la sfida di questi tempi ha richiesto uno sforzo ulteriore: abbiamo letteralmente dovuto gettare il cuore oltre l’ostacolo, superando incertezze e paure, per rispondere sin dai primi momenti a una pandemia che ha toccato il mondo intero. E i numeri parlano da soli: da marzo 2020 abbiamo trasportato circa 300.000 malati, molti dei quali nelle ambulanze in biocontenimento, sostenuto i pazienti nelle strutture sanitarie, bussato alle porte di chi era solo, fornito a quasi un milione e mezzo di persone aiuti concreti a causa delle conseguenze economiche della pandemia, fatto in modo che nessuno fosse abbandonato alle proprie paure grazie ai nostri operatori del numero verde e ai nostri psicologiche hanno risposto a 25.000 chiamate”. Inoltre, ricorda Rocca, “sono state circa 14.000 le persone migranti assistite sulle nostre navi quarantena, quasi 13.000 i destinatari di kit igienico-sanitari tra le persone senza dimora, più di 6000 le persone che hanno usufruito del progetto di supporto psicosociale nelle zone del Sisma Centro Italia e oltre 40 i paesi in tutto il mondo nei quali è proseguita la nostra attività di cooperazione internazionale”. Il presidente della Cri conclude: “Questa umanità in azione si è tradotta in un numero da capogiro: oltre 400.000 servizi effettuati dai nostri Comitati su tutto il territorio nazionale per più di 1 milione e mezzo di giorni di volontariato in un anno e mezzo. Ecco perché festeggiamo questo compleanno con l’orgoglio nel cuore”.