“Insigne e appassionato predicatore, tanto da essere proclamato da Pio XII ‘Dottore evangelico’ per i suoi continui richiami al Vangelo, dotato di grande capacità d’attrarre la gente del suo tempo, Antonio ha portato quella Parola di Dio di cui noi oggi abbiamo più bisogno di ieri”. Lo ha detto il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, nell’omelia della messa presieduta ieri, domenica e memoria liturgica di Sant’Antonio di Padova, nella Basilica del Santo, durante la peregrinatio della reliquia di Sant’Antonio dalla basilica veneziana della Salute. “Sì – ha proseguito il patriarca –, soprattutto coloro che vivono il tempo della prova e della sofferenza, ma tutti abbiamo bisogno d’esser ‘ristorati’ in primo luogo dalla Parola di Dio, perché il ‘ristoro’ che ci serve per ripartire davvero non è solo quello economico (pur necessario) ma dell’anima, del cuore”.
Nel corso dell’omelia Moraglia ha ricordato il senso e il valore del pellegrinaggio che “richiama anche oggi la volontà di ritornare a Dio, di rivolgersi a Lui, di convertirsi, ossia di camminare lungo le strade di Dio”, ed ha ripercorso le tappe di preghiera nei due ospedali visitati prima della messa: “Ho ricordato coloro che hanno sofferto e chi ha pagato con la vita; in particolare – passando dalle parti di Mira e Borbiago – la dottoressa Samar Sinjab, medico di base, amata dai suoi pazienti, morta di Covid nell’aprile 2020 e poi sostituita dal figlio, anch’egli medico. Con lei vogliamo ricordare il sacrificio e il lavoro di tante persone (dalla sanità alle forze dell’ordine, da chi ha compiti di gestione e amministrazione della cosa pubblica alla protezione civile ecc.) che si adoperano per il bene e la salute di intere comunità locali”.
Il patriarca ha inoltre rinnovato l’appello per la liberazione del veneziano Marco Zennaro: “La sua salute fisica e psicologica desta gravi preoccupazioni confidiamo che le iniziative poste in atto a suo favore permettano risolvere la complicata vicenda, preghiamo affinché Marco possa al più presto essere restituito alla sua famiglia, così duramente provata da tale drammatica vicenda”.