Perù: nessuna novità per indagini su omicidio di Nadia De Munari. Per Polizia missionaria conosceva assassino

(Foto ANSA/SIR)

Il principale quotidiano di Lima, La República, a poco più di un mese, riaccende l’attenzione sulla morte della missionaria laica, Nadia De Munari, originaria di Giavenale, frazione di Schio (Vi), barbaramente uccisa a Nuevo Chimbote, dove svolgeva il suo servizio educativo con 500 bambini poveri di 5 asili popolari, gestiti dalla Operazione Mato Grosso.
Come si legge nell’articolo resta il mistero sulla vicenda e le indagini non hanno fatto significativi passi in avanti. Certamente, ha perso peso sin da subito l’ipotesi del furto: le porte, rivela il quotidiano, non sono state forzate e non è stato preso denaro. L’articolo afferma che la dinamica sembra portare gli investigatori verso una “vendetta” da parte di qualcuno che conosceva la missionaria; ed è sicuro che “quelli che hanno ucciso Nadia sapevano sicuramente quando e come attaccare”. Sembra anche certo che Nadia De Munari abbia tentato di difendersi.
“La missionaria – scrive ancora La República – ha cercato di proteggersi, come dimostra la frattura al braccio destro. Chi l’ha uccisa ha preso due cellulari ed è scappato, senza nemmeno cercare di perquisire i cassetti dove c’erano soldi”. L’articolo sottolinea che nessuna tra le giovani che vivono nella casa dove la missionaria è stata uccisa ha sentito nulla. Nadia De Munari dormiva al terzo piano, le altre persone al secondo. La República cita le dichiarazioni di un agente della squadra omicidi. Tutto ciò fa pensare che “la missionaria italiana conoscesse il suo aggressore e quando la vittima ha cercato di chiedere aiuto, hanno compiuto un feroce attentato alla sua vita”. Nel frattempo, la sorella Vania e la cugina Katia, assessore all’Istruzione del Comune di Schio, continuano a esigere giustizia e verità per Nadia.

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