Si terrà il 17 giugno a Lisbona il primo evento europeo dei cittadini nel contesto della Conferenza sul futuro dell’Europa. Presenti saranno i tre co-presidenti del Comitato esecutivo, 27 cittadini rappresentanti dei Paesi Ue, il presidente dell’European Youth Forum; collegati in streaming parteciperanno altri cittadini dei panel nazionali e i membri del Comitato esecutivo. Il tutto durerà un pomeriggio: si comincerà con un pranzo informale, poi la sessione di lavoro di un paio d’ore. L’agenda prevede una introduzione generale, da parte dei presidenti del Comitato esecutivo, dell’obiettivo e delle attese della Conferenza, la presentazione delle plenarie, così come il funzionamento della piattaforma digitale e dei panel dei cittadini europei, oltre che degli eventi nazionali. Tre rappresentanti per ogni Paese dovranno poi indicare la propria “vision” per l’organizzazione degli eventi nazionali. Piervirgilio Dastoli, presidente del Movimento europeo in Italia (Me), si è espresso criticamente in una nota, domandando se la Conferenza stia diventando una “farsa” rispetto al coinvolgimento dei cittadini: all’inizio c’era “l’idea innovativa di creare uno spazio pubblico” in cui istituzioni e società civile fossero coinvolti “in termini di parità”. Ora la domanda è quale sia il ruolo effettivo dei cittadini, alla luce di quanto avvenuto il 9 maggio alla inaugurazione solenne (con i cittadini silenziosamente collegati a distanza), ma anche rispetto al programma della prima plenaria del 19 giugno a Strasburgo (“parteciperanno i cittadini alle plenarie? e ai panel tematici?”, chiede Dastoli). All’evento del 17 giugno a Lisbona interverranno 27 “cittadini fortunati, come vincitori di una lotteria europea, rimpiazzo della democrazia partecipativa”, ironizza Dastoli.