“Le testimonianze dei membri delle Caritas impegnate sul campo descrivono il nuovo scontro in Terra Santa come una guerra completamente differente dalle precedenti che apre un solco tra le parti profondo come mai prima. Ci auguriamo che la recente tregua possa reggere e condurre ad una soluzione diplomatica del conflitto. Nel frattempo è necessario aiutare chi si sta prodigando in queste ore per fare in modo che si porti soccorso alla popolazione civile quanto prima”. Lo dichiara Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana, annunciando l’adesione alla campagna di raccolta fondi lanciata da Caritas Italiana. Dopo 11 giorni di conflitto, il bilancio delle vittime “è drammatico: ormai sono centinaia i morti ed i feriti, per la gran parte civili, e decine di migliaia gli sfollati nella striscia di Gaza dove – afferma la Caritas milanese – la popolazione è rimasta in balia dei bombardamenti senza un posto dove nascondersi e nemmeno la possibilità di fuggire da un lembo di terra, tra i più densamente popolati al mondo”. “In costante contatto con Caritas Gerusalemme, Caritas Italiana sta predisponendo un piano per l’assistenza sanitaria di base, il trattamento di feriti non gravi, la distribuzione di generi di prima necessità e di supporto psicosociale alla popolazione della striscia di Gaza, fortemente traumatizzata. Il piano diventerà immediatamente operativo, non appena le condizioni renderanno possibile a Caritas Gerusalemme di intervenire a Gaza City dove un team medico gestisce una clinica e due unità sanitarie mobili in grado di servire più di 6mila”.
“Già fortemente deficitario e provato dalla pandemia di Covid-19, il sistema sanitario di Gaza soffre della carenza cronica di farmaci, della scarsa manutenzione alle strutture, dei tagli alla corrente, delle restrizioni all’importazione di beni”. È possibile sostenere gli interventi di aiuto tramite Caritas Italiana.