“Siamo orgogliosi della nostra tradizione cristiana ma allo stesso tempo accettiamo che così tante persone muoiano nel Mediterraneo e nell’Atlantico. Siamo orgogliosi dei nostri valori europei ma accettiamo che persone vivano in campi di miseria proprio ai confini della nostra Europa. Dio, che ami tutti i popoli, aiutaci a diventare più umani, aiutaci a promuovere politiche che pongano al centro la dignità di ogni essere umano”. Lo ha detto, questa mattina, il card. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Comece (la Commissione degli episcopati Ue), prendendo la parola nel corso di una “Preghiera ecumenica per l’unità dei cristiani e per il futuro dell’Europa”. Ospitato da Patrizia Toia, membro del Parlamento europeo, l’evento è stata congiuntamente organizzato dalla Comece e dalla Cec (la Conferenza delle Chiese cristiane in Europa) a 20 anni dalla firma della “Charta Oecumenica”. “L’Europa è uno spazio. L’Europa è una civiltà. L’Europa è identità. L’Europa è unità nella diversità. L’Europa è casa. Noi europei però stiamo sprecando le risorse del nostro pianeta e il nostro stile di vita è pagato da altri popoli e sarà pagato dalle generazioni future”, ha detto il cardinale che nella sua preghiera ha poi aggiunto: “Dio che ami tutti i popoli, aiutaci ad essere creativi in politica. Aiutaci a vedere le differenze che ci sono tra ricchi e poveri nei nostri Paesi. Donaci il tuo Spirito, lo Spirito della vita, lo Spirito del cambiamento, lo Spirito della creatività”.
Anche il patriarca ecumenico Bartolomeo I ha partecipato alla preghiera ecumenica con un video messaggio. “Per noi l’Europa è un grande esperimento di solidarietà e pace, un progetto di libertà e giustizia”, ha detto il patriarca. “Siamo convinti – ha aggiunto – che è impossibile capire la nostra comune identità europea senza fare riferimento alla sua origine cristiana”. E ripetendo quanto disse Benedetto XVI, ha ammonito: “Un mondo senza Dio, non ha alcun futuro”. Nel collegamento, cristiani di diverse Chiese e comunità hanno pregato per una Europa che sappia diventare “un faro di unità e speranza per il mondo”, “per le persone alle frontiere, usate e ignorate come esseri umani dai politici”. “Ringraziamo Dio per la calorosa accoglienza della Croce Rossa volontaria di Ceuta che ci dà speranza per un mondo nuovo”. Nel prendere la parola, Patrizia Toia ha parlato del “prezioso contributo” che le Chiese possono dare al processo di integrazione europea, lavorando a “riconciliare le persone e le culture, favorire l’incontro e il dialogo” e costruire il futuro dell’Europa a partire “dalla centralità della persona umana”.