“Il messaggio che portate è importante, è bello che abbiate pensato allo sport per veicolarlo ed è bello che un evento come il Giro d’Italia si sia reso disponibile ad accogliervi”. Con queste parole il cardinale arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori ha accolto oggi la delegazione del Sermig (il Servizio Missionario Giovani nasce nel 1964 a Torino, fondato da Ernesto Olivero). All’arcivescovo di Firenze è stata consegnata la “Lettera alla coscienza”, manifesto dell’impegno civile del Sermig.
La solidarietà, l’impegno per la pace, ma anche un segno concreto per ridurre le distanze in tempo di pandemia: è questo lo spirito del progetto “3.479 chilometri di speranza” che vede l’associazione al seguito del Giro d’Italia. Il Sermig è stato invitato a partecipare alla manifestazione, come partner sociale, con una presenza dei suoi volontari in tutte le città toccate dalla “Corsa Rosa”. Nelle varie tappe avvicina giovani, scuole, amici e simpatizzanti sparsi in Italia e consegnerà a tutti loro, ai rappresentanti della società civile e delle istituzioni il proprio messaggio.
Il messaggio di speranza, è stato spiegato al card. Betori, si trasformerà anche in un progetto di solidarietà per bambini e ragazzi in Italia e nel mondo: “Per chi non ha sport”, per sostenere attività sportive organizzate dal Sermig nei tre Arsenali di Torino, di San Paolo del Brasile e a Madaba in Giordania.