La festa delle Sante Spine, che nella diocesi di Pavia ricorre il 24 maggio, “è un richiamo alla ricchezza di una tradizione e di una storia di fede cristiana, che porta con sé un umanesimo integrale, capace di abbracciare tutti i fattori che compongono la singolare identità dell’uomo”. Lo afferma il vescovo Corrado Sanguineti, nell’editoriale de “Il Ticino”.
Onorare le Sante Spine, spiega il presule, “è un richiamo potente a onorare veramente il volto di ogni uomo e di ogni donna, di ogni bambino e di ogni adolescente, di ogni anziano e di ogni malato, anche nel modo di condurre avanti il superamento della pandemia e di avviare un nuovo percorso di sviluppo sociale ed economico, senza riprodurre meccanicamente prassi e scelte ingiuste e miopi, messe ancora più in luce dall’emergenza del Covid-19. Onorare le Sante Spine è rinnovare una chiara scelta per la vita, che chiede d’essere promossa in ogni condizione, dal concepimento nel grembo materno all’ultimo istante, soprattutto quando è debole e sfigurata dalla miseria, dalla solitudine, dal vuoto interiore di senso e di speranza”. Infine, “è riconoscere il primato di Dio, nell’esistenza personale e sociale, perché un mondo che cancella Dio dall’orizzonte della vita, è un mondo senza futuro, che rischia di vivere con un corto respiro, e che costruisce una società sempre più frammentata e abitata da individui estranei gli uni agli altri”.