“Le distrazioni non sono colpevoli, però vanno combattute”. Ne è convinto il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi, svoltasi nel Cortile di San Damaso, ha ricordato che “nel patrimonio della nostra fede c’è una virtù che spesso viene dimenticata, ma che è tanto presente nel Vangelo. Si chiama vigilanza. E Gesù lo dice tante volte: ‘Vigilate, orate’. Il Catechismo la cita esplicitamente nella sua istruzione sulla preghiera”. “Spesso Gesù richiama i discepoli al dovere di una vita sobria, guidata dal pensiero che prima o poi Lui ritornerà, come uno sposo dalle nozze o un padrone da un viaggio”, ha sottolineato Francesco: “Non conoscendo però il giorno e l’ora del suo ritorno, tutti i minuti della nostra vita sono preziosi e non vanno dispersi in distrazioni. In un istante che non conosciamo risuonerà la voce del nostro Signore: in quel giorno, beati quei servi che Egli troverà operosi, ancora concentrati su ciò che veramente conta. Non si sono dispersi inseguendo ogni attrattiva che si affacciava alla loro mente, ma hanno cercato di camminare sulla strada giusta, facendo bene il loro compito”.