Sotto la lente di ingrandimento del Mediatore Ue finiscono le “revolving doors” dei dipendenti della Commissione europea che si trasferiscono a lavorare nelle lobby. Il mediatore Ue, Emily O’Reilly, ha avviato un’indagine sul modo in cui la Commissione gestisce questi casi. L’inchiesta avrà ad oggetto l’esame di cento fascicoli del personale relativi alle decisioni della Commissione “sulle richieste da parte di dirigenti di alto e medio livello per l’approvazione di un nuovo impiego o di un congedo non retribuito, al fine di intraprendere un’altra attività”. I documenti sotto esame riguardano quattordici direzioni generali, tutti i gabinetti dei commissari, il servizio giuridico dell’esecutivo europeo, il segretariato generale, il gruppo di esperti interno e la commissione per il controllo normativo. “Dovrebbe esserci maggiore consapevolezza nell’amministrazione dell’Ue dell’impatto sull’opinione pubblica – ha detto oggi O’Reilly durante una conferenza stampa – quando le persone con competenze normative si spostano nel settore privato, dove le loro conoscenze e network possono avere un valore commerciale significativo e di altro tipo”.
L’indagine fa parte di “un monitoraggio rafforzato del modo in cui l’amministrazione dell’Ue applica gli obblighi etici per il personale che si trasferisce nel settore privato”, chiarisce il mediatore Ue. Negli ultimi tempi il Mediatore ha intrapreso diverse indagini sulle “porte girevoli”. Ad esempio, il Mediatore Ue ha svolto un’indagine sull’Autorità bancaria europea (Eba), che ora è stata chiusa, poi un’altra sull’Agenzia europea per la difesa, che è ancora in corso. Inoltre O’Reilly ha scritto alla Commissione per chiederle di “garantire il rispetto delle condizioni stabilite quando ha approvato il nuovo ruolo dell’ex commissario per il Bilancio, Gunther Oettinger, presso una società di consulenza per la comunicazione”, che vede, tra i suoi maggiori clienti in Europa, un’azienda di tabacco. Rispetto all’inchiesta che riguardava l’Eba, a gennaio, il Mediatore aveva avviato un’indagine sulla decisione dell’Autorità bancaria Ue di consentire al suo allora direttore esecutivo di assumere una posizione di Ceo presso l’Associazione per i mercati finanziari in Europa (Afme), che rappresenta le banche e altre istituzioni finanziarie.
Il Mediatore aveva chiesto di vietare il trasferimento del direttore e aveva dichiarato che “le misure messe in atto non erano sufficienti a prevenire i conflitti di interesse”. L’Eba ha accettato di applicare le raccomandazioni del Mediatore anche per il futuro. In generale, nel 2020, secondo il report presentato dal mediatore Ue in conferenza stampa, ha svolto indagini riguardanti per il 25% la trasparenza e la contabilità, come ad esempio le recenti inchieste sull’accesso del pubblico ai contratti stretti dalla Commissione europea e le case farmaceutiche per i vaccini anti-Covid.