“I giovani delle Gmg sono un popolo di pellegrini. Non viandanti che si muovono senza una meta”. A sottolinearlo sono gli Orientamenti pastorali per la celebrazione della Gmg a livello locale, diffusi oggi a cura del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. “La Gmg è stata, fin dall’inizio, un grande pellegrinaggio”, si ricorda nel testo: “Un pellegrinaggio attraverso lo spazio – da città, paesi e continenti diversi verso il luogo scelto per l’incontro con il Papa e con gli altri giovani – e un pellegrinaggio attraverso il tempo – da una generazione di giovani a un’altra che ne ha ‘raccolto il testimone’ – che ha segnato profondamente gli ultimi trentacinque anni di vita della Chiesa”. La celebrazione diocesana/eparchiale della Gmg “può proporre modalità concrete per far vivere ai giovani vere e proprie esperienze di pellegrinaggio”, “di vitale importanza nei tempi odierni, nei quali molti giovani rischiano di isolarsi in mondi virtuali e irreali”, in cui si crede di raggiungere una meta “con un semplice click”, invece che “con la tenacia e la perseveranza dell’anima e del corpo”. L’auspicio della Santa Sede è infine che la Gmg diventi un’”esperienza di fraternità universale”, cioè “un’occasione di incontro per i giovani, non solo per i giovani cattolici”, per una pastorale giovanile “capace di creare spazi inclusivi, dove ci sia posto per ogni tipo di giovani e dove si manifesti realmente che siamo una Chiesa con le porte aperte”.