Tra ospedali al collasso, carenza di ossigeno e ventilatori, e cimiteri ormai insufficienti, ActionAid in India sta ricevendo pressanti richieste di aiuto da tutto il Paese per portare immediato sostegno alle persone più fragili e esposte al virus. Nel 2020, durante la prima ondata, grazie a importanti risorse finanziarie e donazioni, ActionAid in India ha potuto dare aiuto a più di 7 milioni di persone. Gli operatori umanitari stanno fornendo con urgenza supporto ai lavoratori e alle comunità più vulnerabili: 8.000 kit sanitari, compresi dispositivi di protezione per medici, infermieri e addetti alle sepolture, aiuti alimentari ed economici diretti per migliaia di lavoratori informali, in risposta alle drammatiche conseguenze della pandemia e della rapida diffusione della variante del virus. “Oltre alle cure urgenti è necessario che sia portata avanti con forza la battaglia per i vaccini che devono essere resi disponibili per tutti, gratuitamente. L’India è il maggiore produttore di vaccini al mondo, finora però solo l’1% della sua popolazione ha ricevuto una dose. Liberare i vaccini dai brevetti e permettere la produzione su larga scala in tutti i paesi fragili è ormai non solo una questione di giustizia, ma l’unica soluzione per fermare la pandemia”, dichiara Marco De Ponte, segretario generale ActionAid Italia. Le helpline – numeri verdi di supporto gestiti da ActionAid nelle aree di Delhi, Haryana, Himachal Pradesh, Punjab e Uttar Pradesh – stanno fornendo aggiornamenti quotidiani sulla disponibilità di letti in ospedale, bombole d’ossigeno e vaccini anti-Covid. “Questa devastante seconda ondata di infezioni da Covid-19 sta lasciando milioni di lavoratori informali e migranti dell’India più vulnerabili che mai – spiega Sandeep Chachra, direttore esecutivo di ActionAid in India -. Abbiamo persone che lavorano 24 ore su 24 per seppellire i morti e donne che lavorano nelle case per curare i malati, il tutto con scarsa protezione o supporto. Dobbiamo sostenere questi nostri lavoratori e le comunità con dispositivi di protezione, tamponi e informazioni sulla salute pubblica”. La risposta umanitaria in India prevede inoltre sportelli di assistenza (salute, vaccinazione, ambulanze, ecc.), trasferimenti diretti di denaro per acquistare cibo, medicine e per i bisogni essenziali, campagne di screening con tamponi gratuiti e strutture adibite alla vaccinazione per raggiungere le persone più fragili.