Il Consiglio nazionale del Meic ritiene “inaccettabile l’attuale organizzazione del soccorso nel Mar Mediterraneo, fonte di gravissime omissioni con conseguenze mortali e di violazioni del diritto di asilo e della libertà personale, già ripetutamente sanzionate dagli organismi internazionali”. Il Movimento ecclesiale di impegno culturale chiede quindi al Parlamento e al Governo italiano “di intraprendere tutte le iniziative necessarie, in sede nazionale e internazionale, per concordare e istituzionalizzare comportamenti in mare compatibili con il rispetto di tutti i diritti fondamentali”. Chiede “al Parlamento e a tutte le istituzioni europee di attivarsi nell’ambito delle specifiche competenze perché, in ordine alla sicurezza in mare, si giunga ad accordi fra gli Stati membri dell’Unione per il più rigoroso rispetto dei diritti della persona attraverso una distribuzione di oneri e compiti fra i vari stati ispirata alla solidarietà che sta alla base dell’Unione”, secondo quanto previsto dall’articolo 2 del Trattato istitutivo dell’Unione europea.