In Sud Sudan Medici con l’Africa Cuamm sta portando avanti un progetto che mira proprio a migliorare la prevenzione e la diagnosi della malaria partendo dai villaggi dell’ex Stato di Amadi. Il progetto “Potenziamento della risposta alla malaria in Sud Sudan”, sostenuto dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), coinvolge, si legge in un comunicato di Medici con l’Africa Cuamm in occasione della Giornata mondiale della malaria (25 aprile), “l’ospedale di Lui e 42 centri di salute periferici, puntando a rafforzare la lotta alla malaria su tutto il territorio, fornendo medicinali e strumenti di prevenzione e diagnosi della malaria, ma anche formando il personale locale e creando team di operatori sanitari di comunità in grado di curare i casi di malaria nei loro stessi villaggi. È previsto anche lo sviluppo di una ricerca operativa sul campo in collaborazione con l’Università di Pisa, per valutare l’efficienza e i fronti di miglioramento dei laboratori che devono eseguire i test, migliorando la diagnostica”.
Solo in Sud Sudan, nel 2020, Medici con l’Africa Cuamm ha registrato “331mila casi di malaria e 243 morti; 128mila erano bambini con meno di cinque anni, 114 dei quali sono morti”. “Le zanzariere restano lo strumento di prevenzione più efficace, ma ancora troppo costoso da distribuire in abbondanza tra le famiglie”, ricorda medici con l’Africa Cuamm.