“Migliaia di minori che intraprendono il pericoloso viaggio verso gli Stati Uniti sono trattenuti in strutture messicane che si stanno rapidamente riempiendo e dove mancano, in alcuni casi, i beni di prima necessità”. Lo afferma Save the Children, indicando un “numero crescente” di migranti e richiedenti asilo da El Salvador, Guatemala e Honduras che sperano di attraversare il confine con gli Stati Uniti, tra cui “un aumento dei minori non accompagnati”. “I dati del governo degli Stati Uniti mostrano che nel solo mese di marzo sono stati identificati 18.890 bambini e adolescenti in entrata negli Stati Uniti – evidenzia l’ong –. Il numero di minori non accompagnati ha subito un incremento notevole negli ultimi mesi”.
Save the Children segnala, in particolare, che “da gennaio a marzo di quest’anno, 34.173 bambini e adolescenti soli sono stati identificati al confine tra Messico e Stati Uniti, in aumento rispetto ai 14.414 individuati da ottobre a dicembre dello scorso anno”. “Alcuni di questi minori stavano precedentemente in Messico con le loro famiglie o con altre persone che volevano attraversare il confine, ma ora, a causa delle modifiche alle politiche di non espulsione dei minori non accompagnati, vengono inviati negli Stati Uniti da soli, separandoli dalle famiglie ed esponendoli a rischi significativi ai valichi di frontiera”.
Jorge Vidal Arnaud, direttore dei programmi di Save the Children in Messico, afferma che “oltre al flusso significativo di minori non accompagnati in arrivo negli Stati Uniti, il nostro personale sul campo ha rilevato una crescita del numero di migranti e richiedenti asilo lungo il confine tra Stati Uniti e Messico”. “Il viaggio sta diventando sempre più pericoloso in quanto stanno arrivando in Messico attraverso rotte non sicure per evitare i controlli dell’immigrazione. La situazione sta diventando critica: le strutture allestite dal governo o dalla società civile in diverse parti del Paese si stanno riempiendo e rischiano di diventare sovraffollate. In alcune mancano il cibo o l’acqua pulita e non ci sono misure per prevenire la diffusione del Covid-19. In questi centri è stato rilevato un 15% della popolazione con possibili sintomi”.